«Siamo alla strategia della repressione»

Trento. «si è creato un clima di repressione che non può restare senza risposta, con la necessità di ribadire il diritto di dissentire e protestare rispetto alle decisioni di chi sta amministrando la...



Trento. «si è creato un clima di repressione che non può restare senza risposta, con la necessità di ribadire il diritto di dissentire e protestare rispetto alle decisioni di chi sta amministrando la nostra provincia». ecco il messaggio salito ieri sera da un’assemblea convocata nell’atrio di sociologia alla quale hanno partecipato - tra studenti, insegnanti e semplici cittadini - circa 150 persone. alla fine - dopo due ore di dibattito e decine di interventi - il gruppo ha deciso di convocare una nuova assemblea la prossima settimana per decidere iniziative e strategie in risposta agli scontri di venerdì scorso nel palazzo della provincia.

Fronte comune

Di fronte alla linea dura della giunta provinciale (con il governatore Fugatti che ha annunciato la denuncia di chi ha forzato la porta dell’ingresso laterale al palazzo) studenti e insegnanti hanno deciso di fare fronte comune: «Siamo pronti ad autodenunciarci per stare accanto a chi dovesse essere ritenuto “più responsabile” degli altri, perché non deve passare il tentativo di dividerci tra buoni e cattivi». Si è parlato anche della possibilità di creare un collegio difensivo con due avvocati che hanno già fatto sapere di essere disponibili a rappresentare chi dovesse essere denunciato per la protesta di venerdì, in occasione del convegno sulla diversità di genere. All’assemblea hanno partecipato ragazzi dei collettivi universitari, insegnanti e genitori di Cittadinanza attiva, qualche esponente dei sindacati e il collettivo transfemminista queer.

La risposta alla Provincia

Da molti interventi è emersa la preoccupazione per quella c che è stata definita “strategia della repressione”: «Il clima politico sta cambiando ed è necessaria una risposta. Tutti noi che eravamo presenti venerdì nel palazzo rivendichiamo il nostro diritto a dissentire e protestare» hanno detto varie persone, preoccupate (hanno aggiunto) che passi la lettura che la Lega ha dato dell’episodio, accomunando la protesta agli attentati anarchici. Nel frattempo a Sociologia sono comparsi alcuni volantini firmati da “anarchiche e anarchici” e intitolati “L’aria che tira” per dare appuntamento il 4 aprile alle 18 in Santa Maria a una cosiddetta “biciclettata con finalità di terrorismo”.

I corsi sul genere nelle scuole

Dall’assemblea di ieri, infine, è partito il messaggio che la vicenda sui corsi di parità di genere cancellati dalle scuole trentine dall’attuale giunta provinciale non deve essere considerata chiusa.













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