«Si beve per il gusto dello sballo»

Maria Angela Zadra: «Segnalati ai servizi sociali anche dei dodicenni»



CASTELLO TESINO. Il "Campionato del mondo di alzata di gomito" è stato cancellato. E con la stessa velocità è sparito da Facebook anche l'invito a parteciparvi rivolto al mondo. I venti di tempesta scatenati dalla festa a base di alcol si stanno placando, ma il problema rimane: in Bassa Valsugana e Tesino si beve troppo. Anzi, si beve per il semplice gusto di sballarsi.

A confermarlo è Maria Angela Zadra. «Ormai da diversi anni abbiamo potuto constatare come sia cambiato il modo di bere - spiega la responsabile dei servizi sociali della Comunità Bassa Valsugana e Tesino -. Non lo si fa più come un tempo per stare in compagnia, per aprirsi in qualche modo agli altri, ma, appunto, per sballare, per chiudersi ancor più in se stessi».

E si beve tanto però.
«Purtroppo è così. Si fa un uso smodato di alcol. Per cinque giorni non si beve, poi il sabato sera si sballa di brutto».

Ed a farlo non sono più solo le persone in difficoltà, colpite da qualche tipo di disagio sociale.
«Già adesso bere è un fatto trasversale. Non è legato a condizioni sociali ed economiche di qualche tipo, ma chi beve lo fa solo, a costo di ripetermi, semplicemente per il gusto di sballare. Ma ciò che maggiormente spaventa è l'età media nella quale i giovani si accostano all'alcol. Abbiamo avuto segnalazioni dalle scuole addirittura di ragazzini di 12 anni. Certo sono casi limite, ma purtroppo ci sono».

Ma come fanno 'sti ragazzi a procurarsi l'alcol?
«Semplicissimo. Se ne stanno fuori dal bar o dal negozio e mandano dentro un amico maggiorenne che compra quello che vuole. Chi vende l'alcol è in regola con la legge anche se poi chi beve è un minore. Ma la cosa che più mi colpisce è che tutti questi giovani sanno benissimo quali siano i problemi legati all'assunzione di sostanze alcoliche, ma poi si sballano comunque. Questo lo abbiamo potuto verificare attraverso il Tavolo giovani alcol della Comunità».

Già, ma cosa si può fare per combattere questo fenomeno?
«Parlare ai giovani. Quest'anno abbiamo realizzato un progetto di "peer education" con ragazzi della terza media e delle superiori per portarli verso scelte responsabili e stili di vita sani e orientati al benessere, ma è un cammino difficile».

E lo è tanto più se poi ci sono feste come quella di Castello Tesino.
«Ci siamo attivati subito noi del Tavolo giovani alcol, ma i nostri complimenti vanno al sindaco Fattore che ha fermato sul nascere questa pazzia».













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