Si allarga il fronte antislot In campo anche la Diocesi

Oggi la firma dell’«alleanza» contro il gioco patologico da parte di nuovi soggetti In programma la creazione di un marchio etico per gli esercizi «puliti»


di Luca Marognoli


TRENTO. Si allarga il fronte antislot. Stamane alle 10.30, a Palazzo Geremia, è in programma la sottoscrizione dell’alleanza per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico da parte di nuovi aderenti: Arcidiocesi di Trento, Muse, Ordine regionale degli assistenti sociali del Trentino Alto Adige, associazione Occhio a gioco, dipartimento della conoscenza della Provincia e Forum trentino delle associazioni familiari. Soggetti che si aggiungono ai 17 “fondatori”, tra i quali il Consorzio dei Comuni, la Cooperazione, il Sert e l’Ordine dei giornalisti, che strinsero il loro patto di ferro il 2 maggio del 2012.

In questo anno e mezzo alcune cose sono cambiate. Partiamo dalla novità negativa: dal settembre 2012 i Monopoli di Stato hanno deciso di non pubblicare più i dati sugli incassi suddivisi per mesi e località: «Una decisione presa probabilmente poiché quei dati disturbavano. A noi servivano per avere la percezione del fenomeno: oggi qualcuno dice che si sta riducendo per effetto della crisi, ma non abbiamo riscontri oggettivi», spiega Sandra Venturelli, coordinatrice dell’associazione Auto mutuo aiuto di Trento che è la pietra angolare dell’“alleanza”.

Ma il tavolo non si è certo fatto intimidire o scoraggiare, anzi ha dato impulso ad una serie di attività che hanno coinvolto realtà associative, istituzionali e la cittadinanza. «Sono state fatte iniziative molto grosse come la mostra sul gioco, rimasta aperta più di un mese alla Fondazione Cassa di Risparmio, che l'ha finanziata assieme alle Rurali e al Comune. Palazzo Thun ha contribuito con 30 mila euro, ricavati dal 5 per mille dei cittadini».

Questo per il passato. In prospettiva futura, sono già in gestazione alcune iniziative di grande impatto: «L'ipotesi è di creare una sorta di marchio etico da attribuire agli esercizi che rinunciano alle slot. C'è un gruppo di lavoro che se ne sta occupandoci. Non è stato ancora definito se sarà il Comune o la Provincia ad assegnarlo. Alcuni gestori di locali intanto si sono fatti vivi per comunicare la loro rinuncia e questo testimonia che sta crescendo la sensibilità in materia».

Il fronte antislot procede su un doppio binario: locale e nazionale. «In gennaio approderà a Trento l'iniziativa “Slot mob”, che sta girando l’Italia spostandosi di mese in mese e vuole essere un momento di sensibilizzazione e sollecitazione nei confronti dell'ente pubblico perché venga regolamentato il gioco d'azzardo. Anche in quel contesto verranno premiate le realtà libere da slot. Verranno pubblicizzate come tali e noi porteremo da loro dei clienti per promuovere il gioco pulito mediante il calcetto e altri giochi che non prevedono l'impiego di denaro. Lo slogan è di curare il cattivo gioco con il buon gioco, puntando sulle relazioni tra le persone invece che con le macchine». Oggi, infine, partirà un nuovo percorso psicoeducativo per giocatori e familiari tenuto nella sede Ama in via Torre d'Augusto 2/1. Un percorso gratuito articolato in 6 incontri, tutti il giovedì. «Ne abbiamo già fatti parecchi: a Trento, Cles, Rovereto, Riva...», rammenta Venturelli. «I numeri non sono altissimi perché c'è ancora una resistenza da parte delle persone, ma l'importante è che chi aderisce sia coinvolto e partecipi. A volte vengono marito e moglie, mentre qualcuno porta i figli: è importante che i familiari siano presenti per capire meglio come atteggiarsi rispetto al problema aiutando la persona in difficoltà». Informazioni sono reperibili all’Associazione Ama Trento, telefonando allo 0461 239640 o scrivendo all’indirizzo ama.azzardo@gmail.com.

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