il caso

Sfratti rinviati, ma il problema rimane: dure accuse all’Itea

Lo Sportello «Casa per tutt*» e Futura in campo con un presidio: «Gerosa si appella ai regolamenti, Zanotelli tace. Se li sfrattavano avevamo due case vuote in più» 



TRENTO. Dovevano essere eseguiti venerdì mattina due sfratti nel Comune di Trento. Ma sono stati rinviati, anche grazie alla protesta messa in atto dallo Sportello “Casa per tutt*”.

Il problema non è però risolto. A Trento Nord (San Lazzaro, al confine con Lavis) avrebbe dovuto lasciare la casa un anziano, sloggiato per aver superato l’Isee di un solo centesimo di punto.

Più grave la situazione a Madonna Bianca, dove ad essere sfrattata è una famiglia di origine straniera, padre madre e tre figli minorenni. Qui il caso è emblematico: da anni la famiglia cerca una casa in affitto sul mercato privato, ma non la trova, poiché i padroni di casa non vogliono affitare a stranieri.

Il Comitato rivendica la sua azione: «Solo grazie alla mobilitazione non abbiamo altri 3 adulti e 3 minori in strada o collocati d'urgenza in comunità. Picchetti in solidarietà con la famiglia Njahi alle Torri di Madonna Bianca e con Luciano Vitelli a San Lazzaro. Entrambi gli appartamenti sono di Itea e la richiesta di sfratto è stata avallata dalla Presidente Gerosa (come confermatoci dall’avvocata di ITEA mandata in rappresentanza) senza considerare la situazione, e senza che nessuno, nemmeno i servizi sociali, proponessero una valida alternativa».

L’ufficiale giudiziario ha dovuto rinviare gli sfratti al 17 marzo per il signor Vitelli e al 3 maggio per la famiglia Njahi: «È un primo passo che permette di tirare una boccata di ossigeno, ma non risolve il problema».

Attacca il Comitato: «Se invece gli sfratti fossero stati eseguiti, ci ritroveremmo oggi con altri 2 alloggi di edilizia pubblica inutilizzati che andrebbero ad aumentare il numero degli oltre 1.000 appartamenti lasciati vuoti da Itea».

Al presidio anche i consiglieri provinciali e comunali di Futura, Paolo Zanella, Federico Zappini e Claudia Merighi: «Itea era pronta a mettere in strada due nuclei familiari - tra l'altro in una delle giornate più fredde dell'anno - arrivando a separare i figli dai genitori. Sfratti sospesi dunque, ma rinviati solo di qualche mese, con i rappresentanti di Itea che sollecitavano la famiglia a iscriversi nelle graduatorie fuori città».

«La famiglia - dice Futura - ci ha raccontato delle grandissime difficoltà a trovare una casa, non solo a causa dei prezzi, ma per il razzismo. Hanno addirittura pensato di immigrare in un altro Paese dopo trent'anni in Italia» Duro l’attacco a Gerosa: «È inutile che la presidente si trinceri dietro al regolamento, mostrandoci tutto il suo inutile pietismo. I regolamenti e le leggi non sono incisi sulla pietra, almeno l’assessora Zanotelli batta un colpo». G. Z.













Scuola & Ricerca

In primo piano