TRENTO. Si erano conosciuti a casa di un amico di lui dove lei faceva la badante. E da incontri casuali, i due sono passati a dei veri e propri appuntamenti coronati da un matrimonio. Un’unione nella quale sembravano non pesare la differenza di età. Al loro primo incontro lui aveva quasi 80 anni, lei 52. E neppure la diversa provenienza: lei moldava, lui delle Giudicarie. I due in un anno decidono di sposarsi e, dice lui, erano molto felici. Per l’anziano un inaspettato amore in tarda età. È convinto di aver trovato una compagna con la quale trascorrere un pezzo di vita. È felice e ha la possibilità di mantenere la moglie tanto che la spinge e lasciare il lavoro. Può restare a casa, senza preoccupazioni. Una disponibilità economica che, a quanto pare, alla donna non dispiace. Tante che è finita a processo per una questione di soldi e non solo. L’accusa che è stata mossa nei suoi confronti e quella di aver abbandonato il marito, tornano a casa, in Moldavia. Non prima di essersi fatta dare qualcosa come 200 mila euro. Soldi che l’uomo le avrebbe dato un po’ alla volta convinto di aiutare la moglie a mettere a posto un po’ di cose ad Est. Soldi che a quanto pare trovava anche giusto darle: erano sposati. Un cuore, una capanna. E un conto corrente. Ma nel 2015, dopo due anni di matrimonio, le cose precipitano. Lei parte per la Moldavia. Doveva essere un viaggio come tanti altri, con un biglietto di ritorno. Ma la donna, all’improvviso ha smesso di rispondere alle telefonate dell’uomo. Sparita nel nulla. Un comportamento inaccettabile per l’uomo sia per il denaro che le aveva dato (e che lei non ha mai restituito) ma anche perché è rimasto senza la moglie che era anche un importante punto d’appoggio e un valido aiuto in casa. Sedotto e abbandonato, a quanto pare e ora sulla vicenda sentimental-economica deciderà il giudice.