Seconde case, crollano le compravendite

Fiaip: «A settembre ci aspettiamo il 60% in meno soprattutto nei piccoli centri» Gli “affari” si fanno sull’usato con un risparmio del 35-40% sul nuovo


di Silvia Siano ; di Silvia Siano


TRENTO. Crolla il mercato delle seconde case. La colpa? Non è solo della crisi. La bastonata al portafoglio si deve all'Imu, così chi ha un immobile che non utilizza di frequente e ha bisogno di liquidità, lo immette sul mercato. «La stretta del credito accompagnata alla congiuntura economica negativa e all'imposta, una vera e propria gabella sul patrimonio – spiega Carlo Perseghin presidente regionale del sindacato Fiap Trentino, che rappresenta agenti immobiliaari e mediatori creditizi – sta determinando una situazione di stallo del mercato immobiliare, che per prosperare ha bisogno di certezze». Finchè le aliquote Imu per il secondo semestre non saranno definite da parte dei Comuni, quindi almeno fino a settembre, le compravendite saranno penalizzate. «E' chiaro – gli fa eco Michele Zaniboni presidente provinciale Fiaip – che chi ha bisogno di acquistare casa, non si lascia fermare dall'introduzione dell'Imu, mentre al contrario chi si trova ad avere più di un immobile, è più propenso a smobilizzare». Ed è proprio questo il momento di comprare, secondo il sindacato di categoria.

Il mercato immobiliare. Gli "affari" migliori si possono fare sul vecchio, anche se il mercato si è raffreddato. Dal 2008 almeno sulle compravendite dell'usato c'è stata una contrazione del 15-20%. Ad andare per la maggiore sono i mini appartamenti o quelli con le due camere da letto. Molto più difficile il mercato delle abitazioni di grandi dimensioni, un po' per la difficoltà di accedere a mutui per importi elevati e un po' perché sono cambiate le esigenze delle famiglie. «Mentre fino a qualche anno fa il costo dell'usato e del nuovo si equivalevano – prosegue Zaniboni – oggi come oggi, su un'abitazione che ha una ventina d'anni si può arrivare a risparmiare fino al 35%, 40% rispetto al nuovo. Diversamente gli imprenditori edili, quelli che hanno retto alla crisi del 2008, tendono a mantenere il più possibile rigido il prezzo d'acquisto».

Le seconde case. La svalutazione delle seconde case colpirà soprattutto i piccoli centri. «Ci aspettiamo – puntualizza il presidente regionale – una riduzione delle compravendite anche del 60% soprattutto nei paesi di piccole dimensioni, dove il mercato della casa è più limitato".

Gli affitti. L'operazione Imu danneggia anche, secondo il sindacato, gli effetti benefici della cedolare secca sugli affitti. «L'Imu seconda casa erode almeno un canone e mezzo di locazione – spiega il presidente provinciale Fiaip – venendo così a vanificare i vantaggi ottenuti con quell'imposta. Purtroppo l'Imu colpisce proprio il settore immobiliare, che da sempre rappresenta il salvadanaio dell'Italia, producendo il 20% del pil nazionale».

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