Scrivi a Luca Carboni ed entri gratis al concerto

L’iniziativa del nostro giornale per il concerto del 15 maggio a Trento che celebra i trent’anni del cantautore bolognese: «Sono ancora pieno di energia»


di Daniela Mimmi


TRENTO. Prosegue l’iniziativa del nostro giornale, Trentino, che permette a due fortunati lettori di vincere un biglietto omaggio per i concerti organizzati da Showtime Agency. Per assicurarsi il biglietto del concerto di Luca Carboni previsto il 15 maggio ore 21 in Auditorium Santa Chiara via S Croce a Trento, basterà scrivere in fondo a questo pezzo, un proprio commento, messaggio o dedica. Una giuria interna al giornale premierà i due scritti giudicati più belli o suggestivi che si aggiudicheranno il biglietto vincente, premunendosi di avvisare quindi i fortunati vincitori via mail e mezzo stampa. Come già successo con il concerto di Giovanni Allevi a febbraio, qualora il management acconsente, i vincitori potranno incontrare a fine concerto l’artista nel backstage, farsi firmare un autografo e fare una fotografia ricordo, oltre che dialogare con Luca Carboni. I biglietti nominali saranno ritirabili alla cassa dell’Auditorium la sera stessa del concerto.

E così anche Luca Carboni, l'eterno ragazzo un po' scontroso della musica italiana, è diventato grande. Adesso ha 52 anni, un figlio, 30 anni di carriera alle spalle, una decina di album e un tour all'anno. Per festeggiare i tre decenni di successi si è regalato un disco particolare, “Fisico&Politico”, e l'ennesimo tour che, il 15 maggio, all'Auditorium di Trento. Il tour doveva essere in realtà un unico concerto a Bologna. Adesso è arrivata la seconda parte e forse andrà avanti per tutta l'estate. In scaletta ci sono le hit della sua carriera, da Inno Nazionale a Persone silenziose da Ci vuole un fisico bestiale a Mare Mare, e naturalmente Fisico&Politico, il brano che dà il titolo al nuovo disco a cui hanno duettato, insieme al cantante bolognese, Tiziano Ferro, Elisa, Jovanotti, Alice, Miguel Bosè, Franco Battiato, Biagio Antonacci, Cesare Cremonini, Samuele Bersani. Insomma, una bella schiera di nomi importanti della musica d’autore italiana, anche se la cosa non ha il sapore delle cose “forzate” con l’obiettivo del risultato, quanto piuttosto quello del semplice desiderio di condivisione con degli amici. Un punto di partenza eccellente per arrivare a risultati importanti.

È soddisfatto, da un punto di vista artistico, di questi suoi primi 30 anni di carriera? C'è qualcosa che avrebbe voluto fare e non ha fatto o, al contrario, che non avrebbe voluto fare?

«Se mi guardo indietro adesso, sono abbastanza soddisfatto, ho cantato cose vere, che sentivo. Quando canto adesso canzoni che hanno 30 anni, mi rendo conto che c'è molta corrispondenza con il ragazzo che ero, che non avrebbe mai neppure sognato di arrivare dove è adesso. Facevo il chitarrista in una band, non avevo intenzione di cantare. Per me è stato tutto una sorpresa. Sì, adesso se tornassi indietro non farei alcune cose, ma piccole cose senza importanza».

Qual è stato l'incontro più significativo?

«Sicuramente Lucio Dalla. Senza di lui io adesso non sarei a fare questa intervista. È stato lui che, di nascosto e a tradimento, ha registrato la mia voce mentre io canticchiavo le canzoni degli Stadio durante una registrazione. Poi mi ha fatto sentire la mia voce insieme a quella degli Stadio. Lì ho capito che potevo anche cantare».

E lei come è cambiato in questo 30 anni?

«Io mi sento ancora piccolo, pieno di entusiasmo e di energia. Invece da figlio sono diventato padre e gli anni sono passati senza che me ne accorgessi. Sono sempre stato coerente, sempre al di fuori dello star system, negli ultimi dieci anni ho fatto meno album e mi sono raccontato meno, e sono stato un po' latitante».

Le canzoni per un autore sono tutte figlie. Lei ne ha una a cui è particolarmente legato?

«Tutte le mie canzoni rappresentano un momento importate della mia vita, ma quelle a cui sono più legato sono quelle del primo album, non perché siano le più belle, ma appunto perché erano le prime. Il primo amore non si scorda mai...»

Come è nata l'idea di un disco così particolare come Fisico&Politico?

«Io avevo registrato un duetto con Fabri Fibra che si intitolava appunto Fisico&Politico. Da lì mi è venuta l'idea di fare dei duetti. Ognuno si è scelto un pezzo: Jovanotti ha scelto “Ci vuole un fisico bestiale”, Tiziano Ferro “Persone silenziose” e così tutti gli altri».

E il senso del titolo?

«Ho voluto unire il fisico e la mente, il corpo e la filosofia. C'è un richiamo ironico a “Ci vuole un fisico bestiale”».

E dopo questo tour?

«Nel tempo libero sto scrivendo le canzoni del mio nuovo album. Ho un sacco di idee e sono pieno di energia. Comincerò a registrare quando finirà questo tour, e non si sa ancora quando».













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