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Scoppia la bufera all’ordine dei medici

Il vice Nicola Paoli accusa: «Assenze ingiustificate e irregolarità nei bilanci». Il presidente Marco Ioppi si dissocia: «Andiamo avanti»


di Andrea Selva


TRENTO. E’ bufera all’interno dell’ordine dei medici dove, durante la riunione convocata mercoledì sera, lo scontro tra il vice presidente Nicola Paolie il presidente Marco Ioppi (che da mesi “anima” l’attività del consiglio) ha raggiunto livelli inediti. L’ultimo atto è stata la richiesta di Paoli (sostenuto da altri due consiglieri che fanno riferimento alla Cisl medici) di far decadere, regolamento alla mano, cinque medici che negli ultimi mesi sarebbero risultati assenti non giustificati in occasione di almeno tre sedute consecutive del consiglio dell’ordine. Non solo, Paoli ha anche annunciato di aver chiesto una serie di verifiche sui bilanci e su alcune spese e sponsorizzazioni sostenute dall’ordine denunciandone presunte irregolarità. Saranno la Federazione dei medici e il Ministero delle Finanze (gli organi interessati da Paoli) ad esprimersi sulla vicenda ma il voto contrario al bilancio della dottoressa Cristina Taller potrebbe avere ripercussioni anche sull’approvazione del bilancio annuale.

Si tratta comunque di prese di posizione che vanno lette nel difficoltoso cammino che l’ordine sta proseguendo a due anni dall’elezione dei consiglieri, con il presidente Ioppi e il vice presidente Paoli che - di fatto - sono stati uniti solamente durante la campagna elettorale.

La frattura (che pare insanabile) si concentra sulla gestione della scuola di preparazione di medicina generale, dove la direzione del dottor Mauro Larcher (nominato dall’ordine dei medici) è stata oggetto di pesanti attacchi ancora una volta da Paoli che della scuola è il vice direttore. I lettori che, giunti fin qui, si trovassero “disorientati” possono consolarsi: anche la maggior parte dei circa 2.800 medici trentini fatica a comprendere quello che sta accadendo all’interno dell’ordine professionale, dove le molte assenze (giustificate oppure no) si spiegano anche con la presa di distanza di alcuni consiglieri per il clima che si è creato in questi mesi di difficile attività.

Il presidente Marco Ioppi si dice amareggiato e ribadisce di avere i numeri per proseguire nel proprio mandato: «Mi dissocio dalle prese di posizione del vice presidente Paoli - spiega - che non condivido nei toni e nel merito e che in realtà partono dalla gestione della scuola di medicina generale». Sulle assenze Ioppi dice che possono essere “perdonate” a medici che talvolta sono chiamati ai turni di notte o che - come può accadere - hanno problemi personali: «Ma c’è sempre stato il numero legale» ha chiarito. Il presidente ha anche ribadito la regolarità dei bilanci prendendo le distanze dal suo vice presidente: «Ha una visione sindacale del suo incarico, mentre a me sta a cuore la nostra professione». Paoli non ci sta e rincara la dose anche a nome degli altri due consiglieri della Cisl medici: «Faremo la nostra parte perché questo consiglio possa proseguire nel suo mandato - ha detto - ma non possiamo tollerare che ci siano irregolarità o comunque dubbi sulla gestione dell’ordine». Ma il problema va oltre i formalismi, a partire dalle prese di posizione opposte che Paoli e Ioppi hanno preso su varie vicende della sanità trentina. Ultima - in ordine di tempo - la riorganizzazione delle guardie mediche.

Facciamo un po’ di conti. In consiglio ci sono 17 consiglieri: uno, il dottor Maurizio Virdia, se n’è andato poco dopo l’elezione; togliendo i 5 consiglieri a cui sono state contestate le assenze (Fausto Fiorile, Monica Costantini, Bruna Zeni, Giovanni de Pretis e Francesca Bonfioli) ne rimangono 11, togliendo anche Paoli e i due consiglieri che stanno con lui si arriva a otto. Quant’è il numero legale? Nove. L’ordine dei medici sta camminando su un filo. E il presidente Ioppi sconsolato commenta: «E’ un attività che si fa a titolo di volontariato. Ci sono giorni in cui ti chiedi: ma chi te lo fa fare?».













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