Scopazzi, al bando il pesticida dei meli

Fitofarmaci, patto Provincia-produttori: ma senza sanzioni. Entro aprile il regolamento che impone orari e distanze


di Chiara Bert


TRENTO. Il Trentino dell’agricoltura intensiva e del record di acquisti di pesticidi prova a fare un passo avanti per allontanare i fitofarmaci dai frutteti. «Entro fine anno - ha annunciato ieri l’assessore Michele Dallapiccola - ci sarà un unico e ultimo trattamento con il chlorpyrifos , l’insetticida utilizzato contro le psille che provocano gli scopazzi del melo». «Si tratta del pesticida - chiarisce l’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi - che è anche all’origine degli scarsi indici di qualità di alcuni nostri corsi d’acqua». Il protocollo firmato ieri dagli assessori Dallapiccola, Zeni e Gilmozzi con l’Apot (l’associazione dei produttori ortofrutticoli), il Consorzio vini del Trentino, la Fondazione Mach, l’Azienda sanitaria e l’Agenzia per l’ambiente è un patto, e come tale non prevede sanzioni: «A sanzionare sarà il mercato - ha detto Dallapiccola - questa intesa ha il valore di un impegno dei principali attori del mondo agricolo a migliorare la qualità dei fitofarmaci, intensificare la ricerca applicata per ridurre l’impatto ambientale e sociale attraverso l’uso di mezzi alternativi, riducendo dosi e principi attivi e utilizzando tecniche e macchinari in grado di ridurre al minimo la dispersione». Un giro di vite che andrà di pari passo con il nuovo regolamento che entro aprile imporrà su tutto il territorio provinciale limiti di distanze e orari nell’uso dei pesticidi. Limiti che - hanno evidenziato diversi osservatori nel corso della campagna che questo giornale ha dedicato al tema - in Trentino restano più blandi rispetto ad altre zone d’Italia.

Giro di vite. Il famigerato chlorpyrifos, utilizzato per esempio per debellare la cimice asiatica (che fortunatamente non ha colpito il Trentino) sarà messo al bando anche nella frutticoltura dopo essere stato eliminato nella viticoltura. Nessuno potrà impedire ai singoli agricoltori di utilizzarlo, «perché per legge è consentito», ammette Dallapiccola, «ma l’impegno di tutti è a non usarlo più, o a farlo solo in casi straordinari e sotto rigido controllo».

Orari e distanze: entro aprile i divieti. La giunta ieri ha anche approvato la delibera che recepisce le misure fissate dal Pan (il piano d’azione nazionale) per l’impiego sostenibile dei fitofarmaci nelle aree popolate. Sarà invece adottato entro aprile il regolamento che fissa orari e distanze minime dai luoghi sensibili per l’uso dei pesticidi, e multe (da 500 a 5 mila euro) per chi viola le misure. Il regolamento sarà vincolante per tutti i Comuni (compresi quelli fin qui senza regole), che potranno anche darsi limiti più restrittivi.

I controlli. Dallapiccola ha poi ricordato l’impegno sul fronte dei controlli: 890 campioni di frutti analizzati nel 2015 in Trentino a fronte dei circa 400 disposti annualmente dal ministero della salute sul territorio nazionale e dei circa 1600 dell'Efsa a livello europeo). Nel 98,6% dei casi di "presenza" il residuo rilevato è risultato inferiore del 50% rispetto al limite ammesso dall’Ue, e il controllo naturale degli insetti dannosi in 10 anni ha visto crescere la superficie coltivata da 1000 a 7000 ettari: nello stesso periodo i residui di insetticidi sono diminuiti di 4 volte. L’assessore alla salute Luca Zeni ha confermato che la Provincia sarà impegnata in un monitoraggio costante degli effetti sulla popolazione in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità.

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