Sconto di pena per la morte di Andrea Sartori

Trento. Era un amico, era un fratello e la vera pena lui la sconta dalla sera del 17 novembre del 2016 quando, in un assurdo incidente stradale, morì Andrea Sartori, 27 anni di Pergine (in foto). Al...



Trento. Era un amico, era un fratello e la vera pena lui la sconta dalla sera del 17 novembre del 2016 quando, in un assurdo incidente stradale, morì Andrea Sartori, 27 anni di Pergine (in foto). Al volante della macchina c’era l’amico, il fratello, c’era Kasami Fisnik. In primi grado il giovane era stato condannato a due anni e otto mesi e ieri si è discusso l’appello presentato dal suo avvocato, Claudio Tasin. Un’udienza che è conclusa con una rideterminazione della condanna per l’accusa di omicidio stradale, scesa a 2 anni, pena sospesa. Nella scelta dei giudici ha pesato il fatto che, in quel tragico viaggio, Sartori non avesse indossato la cintura di sicurezza. Ma la riduzione della condanna non allevierà il dolore di Kasami per quello che è successo quella notte. Il dolore, forte, lacerante, resterà sempre con lui. L’incidente in cui ha perso la vita Andrea Sartori ha scosso nel profondo la comunità di Pergine. Il ragazzo era molto conosciuto in paese e non solo anche per la sua attività. Assieme alla famiglia gestiva il distributore Q8 di via Al Lago a Pergine. E lì aveva lavorato fino a tardi anche la sera del tragico schianto. Poi l’auto, all’uscita di una semicurva, aveva perso aderenza, invadendo la corsia opposta e finendo contro un muro.













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