Sconti benzina, è polemica: «Intervenga la Provincia»

Anche lo scorso week-end stazioni Eni e Agip prese d’assalto, ma la Faib accusa: «Il “presidio” dei distributori è non è compatibile con le chiusure domenicali»


di Paolo Morando


TRENTO. Finisce sul tavolo dell’assessorato provinciale al commercio la campagna di sconti dei distributori Eni e Agip. Ieri, dopo il secondo week-end di benzina e gasolio con prezzi più bassi di 20 centesimi al litro, il presidente provinciale della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib), Federico Corsi, ha infatti chiesto e ottenuto un incontro, che potrebbe tenersi già alla fine di questa settimana, prima della nuova ondata di offerte. Che l’altro ieri e sabato hanno visto ancora più code della scorsa settimana alle stazioni di servizio del cane a cinque zampe: in quella di Ravina, ad esempio, Alessandro Boller parla di un giro d’affari addirittura «sette o otto volte» più ampio del consueto. Meno trafficato il distributore di Diego Degasperi sulla tangenziale, ma il viavai è stato comunque continuo: «Molto più del doppio».

Sorprendentemente, spiega, anche durante la partita di calcio Italia-Inghilterra. E lo dice a ragion veduta: solo domenica sera infatti è riuscito (ma solo in parte) a “staccare” per un trancio di pizza, dopo 38 ore pressoché di seguito, con solo 4 ore di sonno all’alba di domenica. Già, perché per aderire alla campagna Eni è richiesto ai gestori di “presidiare” le stazioni di servizio. Significa in sostanza essere a disposizione in caso di problemi durante i rifornimenti. Problemi che, visto l’affollamento di sabato e domenica, non stati infrequenti: da chi ripartiva con la “pistola” ancora attaccata al serbatoio fino ai dispositivi che si bloccavano. Ma anche, più banalmente, il cambio delle banconote a clienti che ne avevano bisogno. E poi le operazioni di riempimento delle cisterne della stazione, che a un certo punto ovviamente si sono svuotate. Ieri mattina, per dire, proprio il distributore Agip della tangenziale era senza gasolio.

Proprio qui sta il punto. La presenza del personale (anche se solo in caso di emergenze, gli erogatori funzionano infatti solo in modalità self-service) si concilia con la normativa provinciale sul commercio e con la disciplina delle chiusure domenicali? Secondo il presidente della Faib è tutto da vedere. Ieri Corsi, che a Volano gestisce un distributore Ip («siamo i fratelli poveri...»), è stato letteralmente subissato da mail, telefonate, messaggi e fax di colleghi più o meno inviperiti. Perché alle code di sabato e domenica all’Agip fanno evidentemente da contraltare decine di altre stazioni di servizio deserte. «Capisco e sottoscrivo la necessità di venire incontro alle famiglie per via della crisi - afferma Corsi - ma la posta in gioco sta nel capire i costi del boom dei fatturati nel fine settimana, se cioè i guadagni coprono quelli mancati dal lunedì al venerdì». Ma il problema vera è appunto il “presidio”: «C’è anche chi, nel week-end, lo ha fatto con tre dipendenti. Io questo lo chiamo lavorare, non presidiare».

Di qui la richiesta di un tavolo di confronto in Provincia, per discutere la situazione che si è creata (e che, così la campagna Eni, dovrebbe proseguire ogni week-end per tutta l’estate, fino al 12 settembre) e regolamentare il settore, spiega, «in maniera meno selvaggia». Tavolo a cui siederanno l’assessore Alessandro Olivi, dirigenti del Servizio commercio, il responsabile dei distributori Eni e Agip del trentino Massimo Delaiti. «Deve prevalere la ragionevolezza», conclude il presidente della Faib, che avanza un sospetto: che quella dell’Eni sia una partita di giro. Sconti insomma in vista di concessioni (ad esempio sulle bollette energetiche) da parte del governo. Che con il ministero dell’Economia è azionista al 30% della compagnia.

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