stagione bianca

Sci, la Provincia compra impianti di cinque società

Si tratta di Nuova Panarotta, Turismo Lavarone, Baldo-Garda, Altipiani Val di Non e Trento Funivie. Investiti 1,1 milioni



TRENTO. Via libera dalla giunta provinciale all’acquisto di impianti delle società Nuova Panarotta, Turismo Lavarone, Baldo-Garda, Altipiani Val di Non e Trento Funivie.

Piazza Dante ha deciso di partire con la fase operativa conseguente la delibera del 26 ottobre scorso, con la quale aveva approvato i nuovi indirizzi per gli investimenti di Trentino Sviluppo spa a sostegno del settore degli impianti sciistici. In particolare sono previsti interventi per 100.000 euro per gli impianti della Nuova Panarotta, 800.000 euro per Turismo Lavarone e 200.000 euro per quelli degli Altipiani Val di Non. Non verranno stanziate risorse per Baldo Garda e nemmeno per Trento Funivie, ma in questo ambito Trentino Sviluppo potrà trasformare i 200.000 euro già presenti come finanziamento soci in capitale sociale con azioni ordinarie.

A parlarne è stato l'assessore al turismo, Michele Dallapiccola, ribadendo che la scelta rientra nei nuovi criteri che vedono legittimati contributi pubblici solo alle stazioni sciistiche di interesse locale con valenza turistica di contesto. «Per quelle “di mercato” - ha sottolineato Dallapiccola - Trentino Sviluppo agirà, in caso di necessità, con la logica dell'investitore privato, ovvero con l'acquisto delle infrastrutture funiviarie e l'affidamento della gestione alle società private». «È la prima decisione - ha infine evidenziato Dallapiccola - con cui diamo attuazione alla nuova politica varata con gli indirizzi che abbiamo dato a Trentino Sviluppo». Gli impianti e le infrastrutture a servizio del turismo - è stato detto - hanno infatti una valenza strategica, di sistema.

«Questi interventi - ha aggiunto il vicepresidente di Trentino Sviluppo Fulvio Rigotti - saranno realizzati da Trentino Sviluppo nelle prossime settimane mediante specifici accordi quadro che coinvolgano tutti gli attori del territorio, beneficiari dell’indotto creato dalla stazione sciistica. Si raggiungerà così una condizione di equilibrio e di tenuta su un elemento necessario per il turismo trentino, legato allo sci e alla montagna, restituendo serenità ad albergatori ed operatori turistici di località importanti per l’offerta turistica provinciale».

Fino ad oggi Trentino Sviluppo è sempre intervenuta con una partecipazione diretta nella compagine azionaria delle società funiviarie, portando risorse per gli investimenti. Si è visto però che per le stazioni minori di interesse locale, funzionali ad un'utenza per lo più di residenti e di tipo familiare, questi investimenti non erano sufficienti per produrre redditività. E dunque le società continuavano ad accumulare perdite e la Provincia a ripianare bilanci. Un modus operandi stoppato dall'Unione Europea, per la quale questo tipo di aiuti viola le norme sulla concorrenza. L'Europa ha però concesso una via d'uscita per le cosiddette «stazioni di terzo livello», ovvero appunto le stazioni piccole con bassa redditività che possono beneficiare di sostegni pubblici per tutelare l'indotto turistico fatto di alberghi, ristoranti e commercio.

Ed ecco dunque il cambio di approccio: la Provincia, tramite Trentino Sviluppo, potrà acquistare (e non più solo realizzare, com'era in precedenza) impianti di risalita. Potrà convertire "in natura" i crediti vantati nei confronti delle società a cui ha concesso dei prestiti, tramite appunto l'acquisto di impianti e di bacini di accumulo d'acqua. Una volta divenuta proprietaria, la Provincia assegnerà in gestione gli impianti - con procedure di evidenza pubblica - a soggetti privati, verosimilmente gli attuali proprietari, i quali non dovranno più sostenere oneri per gli investimenti. In cambio la Provincia incasserà un canone di locazione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano