Schützen: «I gay? Non un nostro problema» 

Claudio Tessaro de Weth: «Hanno tutto il diritto di manifestare, basta non enfatizzare i toni»



TRENTO.. Il Dolomiti Pride ? "Altro non è che il fanalino di coda dei problemi della nostra realtà quotidiana". È l'opinione di Claudio Tessaro de Weth capitano onorario ed emerito della 1° compagnia Schützen di Trento intitolata all’imperatore Massimiliano I . "L'omosessualità è un tema che è vecchio come l'uomo col quale abbiamo dovuto convivere da sempre e quindi lo dobbiamo accettare come tale". D'accordo quindi con il Dolomiti Pride? " Vedremo cosa succederà. Di certo è una questione che non va enfatizzata (ed il rischio che si correrà sabato è proprio quello) ma nemmeno taciuto: deve rientrare nella normalità". Nei confronti dell'Adunata degli Alpini avete preso una posizione nettamente contraria, per il Dolomiti Pride invece? " Come Schützen la nostra posizione sarà semplicemente neutrale. Come ho detto i problemi reali sono altri e di tutt’altro spessore, possiamo solo sperare che non ci siano degli eccessi e che tutto si svolga regolarmente. Penso anche che non accentuare i toni, sia la cosa migliore per far passare in sordina un evento che rischia di arrivare ad avere un peso mediatico ben superiore a quello reale”. Nessuna preclusione quindi verso il mondo omosessuale che Tessaro riconosce essere nato praticamente con l’uomo e “problema” col quale la società si è dovuta confrontare da sempre. Come da sempre - spiega Tessaro - i problemi reali sono stati decisamente altri e sono questi, quelli con i quali le persone si devono misurare quotidianamente: “Appunto. Se vogliono fare una festa che la facciano; chi non è d’accordo basta che si mantenga a distanza. Direi che anche gli omosessuali hanno il diritto di manifestare alla pari degli altri”. L'opinione di Tessaro, uomo di riferimento del corpo degli Schützen, è decisamente pacata; ben lontana dai toni che solo qualche settimana fa hanno accompagnato l’Adunata degli Alpini. Ma domani come del resto ad inizio maggio, non ci saranno pubblici interventi di contestazione, semplicemente il Dolomiti Pride sarà ignorato da parte di una comunità impegnata nella testimonianza storica, contestualizzata nel presente: “Esatto il nostro impegno è rivolto a realtà del tutto diverse”. (d.p.)













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