Santorum, crescono i "siti ostili"

Elezioni Usa, anche a Riva nasce un gruppo Facebook contro di lui



TRENTO. E' guerra tra Google e Santorum. Almeno secondo alcuni media americani che - ricordando precedenti polemiche - sottolineano come il trattamento riservato a Santorum sul famoso motore di ricerca non sia proprio il massimo. Inserendo la parola Santorum su Google nelle prime 7 voci restituite dalla ricerca non compaiono link ai siti del candidato repubblicano o a informazioni utili su di lui, ma solo definizioni offensive o siti ostili. Quasi seppellita c'è la voce numero 7, quando si arriva a un collegamento al sito ufficiale della campagna di Santorum.

I media parlano di '"Santorum's Google problem". Lui stesso non la prende bene. Ha detto che Google lo tratta con un doppio standard, occupandosi delle calunnie ad alta tecnologia lanciate contro di lui. La paura è che questo trattamento gli possa costare alcuni voti. Ma l'affinità poco elettiva di Santorum con Google risale al 2003, quando il sentore paragonò l'omosessualità alla bestialità e alla pedofilia.

Contro di lui si scagliò un opinionista gay, Dan Savage  che rispose creando un blog con il neologismo Santorum dal contenuto offensivo. Nel settembre 2011 Santorum ha richiesto invano a Google di rimuovere il blog dal motore di ricerca.

E anche in Trentino i problemi non mancano. Nell’alto Garda - terra di origine di suo nonno - Rick Santorum, ancora perfettamente in corsa per la candidatura a presidente degli Usa, non registra troppe simpatie. Almeno stando a Facebook, il social network che si sta sostituendo alla piazza e al bar nella società moderna.

In questi giorni, sulla rete, è comparso un gruppo di discussione intitolato “La Busa non è fiera di Rick Santorum” che sta accumulando un gradimento sempre più alto (i vari “mi piace” nel linguaggio di Facebook, tra cui quelli dell’assessore di Arco Max Floriani e del consigliere comunale Roberto Vivaldelli) e anche di commenti. In buona sostanza questo gruppo di opinione prende di mira la politica dell’aspirante “uomo più potente del mondo” che si sarebbe lasciato andare, in queste settimane di campagna elettorale per le primarie repubblicane, a prese di posizione piuttosto forti sull’aborto, che il candidato ultraconservatore vorrebbe addirittura mettere al bando con un emendamento costituzionale. Parole che non trovano la condivisione di alcuni altogardesani.













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