Santa Chiara, al parco sono tornati i «fantasmi» 

Da giorni un gruppo di pakistani soggiorna sotto il tendone e nell’ex mensa «Espulsi dalla Germania, l’Italia non ci riconosce. Stiamo qui, ma senza una meta»



TRENTO.. Il Parco Santa Chiara è tornato a popolarsi di fantasmi: si tratta di una piccola comunità pakistana arrivata a Trento dalla Germania, priva di documenti, senza lavoro che non può nemmeno contare sul supporto di una rete solidale. Hanno raggiunto Trento via terra perché in Germania erano scaduti tutti i loro documenti e non potevano più restare. Allontanati sono arrivati in città dove grazie al passaparola, hanno saputo che altri connazionali nelle stesse condizioni, hanno il Parco Santa Chiara come punto di ritrovo. A metà mattina arriva Mohamed Sadid che va a sincerarsi delle condizioni dei suoi amici che ancora dormono sul palco allestito dal Centro Santa Chiara: non parla italiano e inglese, ma solo qualche parola di tedesco: “Per un mese possiamo dormire alla Bonomelli, ma dopo torniamo qua. Fino a martedì ci posso stare, ma poi verrò qui anch’io”.

Come passiamo la giornata? “A mezzogiorno andiamo a mangiare al Punto d’Incontro. Alla sera dai Cappuccini che però adesso hanno chiuso per un mese e così andiamo a Casa Maurizio, dove qualcosa troviamo sempre. Nelle altre ore stiamo nel parco a parlare con altri pakistani. Non abbiamo documenti, saprei fare il barbiere ma non c’è lavoro. Cosa sanno fare i miei amici non lo so, ma non possiamo andare da nessuna parte”.

Mentre parliamo con Mohamed sulle scale che portano al parco si affacciano alcune persone, due arrivano da dietro l’ex mensa universitaria e dopo alcuni minuti di osservazione ci raggiungono. Sono più anziani, sono a Trento da alcuni anni, ma la situazione è la stessa: “Siamo rifugiati politici, ma i nostri documenti sono scaduti e ce li hanno ritirati in Germania. Se invece che via terra fossimo arrivati a Trento via mare, ci avrebbero aiutato. Così invece non siamo nessuno”. Hanno contattato la Caritas e altre associazioni, “ ma ci hanno indicato solo i posti dove andare a dormire e mangiare. Alla Bonomelli ci tengono per un mese e poi non possiamo più stare. Oggi che è domenica il Punto d’Incontro è chiuso e la mensa dei Frati è in ferie e noi dove andiamo a mangiare?”

I controlli della polizia ci sono stati, ma il gruppo non ha con sè alcun documento da presentare e non possono fare altro che invitarli ad andarsene, solo che loro non sanno dove andare.

Perché proprio il Parco Santa Chiara? “Perché per i pakistani che vivono come noi è un punto di riferimento, conosciuto anche fuori Trento; è vicino a dove andiamo a mangiare e non ci sono mai stati problemi con le altre comunità di senza tetto”. L’impressione è quella che possa essere un gruppo abbastanza organizzato, probabilmente i più anziani vivono all’interno dell’ex mensa universitaria, un gruppo nel parco ed i nuovi arrivati sul palco. Mentre parliamo a Mohamed suona il cellulare, non è recente, ma nemmeno molto vecchio: “ Mi serve perché è l’unico modo per restare in contatto con la mia gente e i miei parenti. Poi qualcuno ci fa la carità, qualche commerciante ci regala qualcosa. Noi si divide tutto. Capita che qualcuno di noi vada a distribuire i volantini o che venga preso per qualche ora. Quello che si guadagna lo diamo ai più anziani che lo dividono tra tutti”. (d.p.)















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