festa del patrono

San Vigilio, il monito del vescovo Tisi: «Ci stiamo assuefando alla guerra»

Lettera alla comunità nel giorno del patrono. E nell’omelia: «L’amore autentico si nutre dell’inutile, liberiamoci dall’ossessione del cronometro». In piazza Duomo la distribuzione del pan e vin (foto C.Libera)

FESTE VIGILIANE. Oggi il gran finale: Ciusi e Gobj e tornano i fuoci d'artificio



TRENTO. “Il sangue versato di Cristo riconcilia, anziché produrre rabbia, perché si lascia alle spalle la categoria dell’’utile’. Il vicolo cieco dell’’utile’ impoverisce l’amore, gli toglie forza creativa e innovativa, tarpa le ali”. Le parole dell’arcivescovo Lauro Tisi sono risuonate questa mattina (26 giugno) in cattedrale a Trento nell’omelia per la solennità del patrono San Vigilio.

Nella messa animata dalla Cappella Musicale del duomo, monsignor Tisi guarda a San Vigilio e ai martiri d’Anaunia ma ricorda anche “santi come Oscar Romero, Pino Puglisi e una lunga teoria di uomini e donne che continuano a generare vicinanza, riconciliazione e pace”. “L’amore autentico – è la riflessione del vescovo – nutre sé stesso con tutta una serie di gesti e operazioni ‘inutili’: sorriso, tempo liberato dall’ossessione del cronometro, gratuità e gioia per dare spazio. Il gratuito è generativo, l’utile è distruttivo”.

“In questo momento – aggiunge don Lauro – chiedo al Dio della vita non di suggerirci strategie pastorali ‘efficienti’, ma di donare alla nostra Chiesa uomini e donne abitati dal gratuito e dall’’inutile’; è questa la via nuova dell’annuncio del Vangelo”. “Dio non smette mai di guardare in chiave positiva la nostra vita, non è mai contro di noi, nessuna situazione lo porta a voltarsi dall’altra parte”, conclude l’Arcivescovo non senza avere espresso il sogno di vedere una Diocesi pronta ad “acquisire una profonda familiarità con la Parola di Dio, per poter fare esperienza dell’Amore irrevocabile di Dio per ogni uomo e donna”.

Al termine della celebrazione, monsignor Tisi, come da tradizione dall’inizio del suo episcopato, ha consegnato ai fedeli la nuova Lettera alla comunità dal titolo “La strada”. Il vescovo parla della guerra in Ucraina lanciando un monito: «Il conflitto ci consegna un pesantissimo carico di morte innocente e un dolore vagante stampato negli occhi di milioni di profughi. Tuttavia, mentre plaudo allo slancio solidale delle nostre comunità, delle istituzioni e di tante singole persone, rilevo con enorme disagio e senso di impotenza il fatto che, a poco più di cento giorni dall’inizio della guerra, compare la noia e l’assuefazione: quelle icone di sofferenza si stanno, mano a mano, sfuocando».

In piazza Duomo, terminato il pontificale, si è ripetuta la tradizione del pan e vin de San Vigilio: dopo due anni di stop causa pandemia, è tornata la distribuzione del pane e vino benedetti.

In piazza Duomo torna il pan e vin di San Vigilio

Torna per la festa del patrono, dopo due anni di stop causa pandemia, la distribuzione del pan e vin di San Vigilio, benedetti dal vescovo Tisi durante la messa in cattedrale. A distribuire il pane i volontari del Centro S.Chiara. Il vescovo si è intrattenuto in piazza Duomo con la gente: oggi ha consegnato la lettera alla comunità, "La Strada". LE FOTO (di Claudio Libera)

Alle 18 di oggi in cattedrale, durante la preghiera dei Vespri guidata da monsignor Tisi, sarà “svelato” l’affresco a soggetto mariano venuto alla luce durante i restauri del Duomo.













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