«Saldi, niente furbizie al limite del lecito»

Gravante, presidente FederModa, sollecita l’assessore Olivi per una revisione della legge provinciale



ROVERETO. «La deregulation sui saldi va interpreta nel suo spirito più nobile per creare occasioni mercantili e non può essere utilizzata con furbizie al limite del lecito. I casi, per fortuna isolati, vanno respinti non solo perché creano concorrenza sleale ma anche perché danneggiano l’intera categoria nei confronti della clientela cui deve andare tutto il massimo rispetto». A parlare è Gianni Gravante, presidente provinciale di FederModa di Confcommercio, in relazione all’articolo pubblicato ieri dal Trentino. E di promozioni e di saldi, si parlava ieri, con la tentazione di qualche commerciante di partire già subito dopo Natale con i saldi senza attendere (come invece invita Unione commercio e turismo ai suoi associati) il canonico periodo di inizio gennaio (anche se la legge provinciale firmata da Olivi consente in sostanza promozioni e saldi tutto l’anno).

«La legge sui saldi, concepita sulla spinta liberista della giunta provinciale - afferma Gravante - si era posta l' obiettivo di creare nuove opportunità individuali anti-crisi. Sburocratizzare la materia, eliminando i paletti che a dispetto della grande distribuzione (attrezzata a superarli), finivano col penalizzare solo i piccoli commercianti è stata con tutta probabilità la motivazione che ha mosso il legislatore provinciale ad emanare una legge di siffatta portata. Da sempre sulla materia insistono due scuole di pensiero: chi vorrebbe i saldi fortemente vincolati e chi invece liberi».

Dopo il rodaggio di questi anni per Gravante «forse è necessaria una revisione o comunque un aggiustamento anche alla luce delle esperienze fin qui maturate, sia dagli addetti ai lavori che dalle parti sociali. In tal senso la disponibilità, più volte manifestata ai vertici di Confcommercio dall' assessore Olivi, potrebbe giovare per attualizzare la legge nel contesto di continue evoluzioni, sia nazionali che internazionali».













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