Saldi anticipati, il centro preso d’assalto

La prima domenica di svendite attira molti clienti, soprattutto turisti. E i negozianti sono finalmente soddisfatti


di Sandra Mattei


TRENTO. Nella sesta domenica consecutiva di apertura dei negozi, incredibile ma vero, dai negozianti arrivano giudizi positivi.

Del resto, bastava fare un giro in centro città per rendersi conto che ieri sarebbe stata una domenica con i fiocchi: nonostante il cielo terso e un bel sole tiepido, Trento si è affollata fin dalla mattina di comitive di turisti, sicuramente con l’obiettivo di visitare la città, ma anche di fare qualche acquisto conveniente. Infatti da ieri sono scattati a tutti gli effetti i saldi di fine stagione: un avvenimento senza precedenti, quello di dare il via ai saldi prima della fine dell’anno, ad una settimana dall’ultimo giorno disponibile alla corsa al regalo di Natale. Ma tant’è, come già registrato su queste pagine, sono stati molti i commercianti che hanno applicato vendite promozionali anche prima di Natale. E così, dagli sconti più o meno pubblicizzati, ieri si è passati ai saldi veri e propri. Con soddisfazione reciproca di commercianti e clienti. È decisamente soddisfatto Giulio Prosser, titolare dei negozi Max Mara e Max&Co che commenta: «Oggi (ieri, ndr.) ci sono stati tanti turisti in centro. Molti sono venuti in negozio ed hanno fatto acquisti: alcuni approfittano dell’occasione, altri hanno comperato per l’ultimo dell’anno, un abito per la festa o qualche accessorio. Insomma, non ci lamentiamo».

Il discorso non cambia se ci si sposta in un negozio di articoli sportivi. Alla Prealpina, a metà pomeriggio, c’è un bel movimento. Alessandro Bisesti, il titolare, afferma: «A differenza di stamattina, adesso sta andando bene. Ci sono sia turisti, che clienti abituali. Ma attenzione, se fino all’anno scorso la spesa per regali e saldi era in media di 100 euro, quest’anno si è passati al massimo a 70 euro. I regali hanno costi più contenuti e c’è una ricerca spasmodica dell’occasione. Non si regalano più capi importanti, ma qualche accessorio: un pile, una sciarpa. E così, applicare gli sconti è l’unico modo per vendere. Anche se, avendo iniziato gli sconti prima di Natale, manca l’effetto “primo giorno di saldi”, che costituiva un evento».

Passando ad un negozio storico come Dalsasso, si ha l’occasione di capire come si è evoluto il commercio in Trentino. I proprietari, Alberto e la moglie Lucia, sono da oltre quarant’anni sulla piazza di Trento, oltre che a Levico. «Noi abbiamo i clienti abituali - spiega il signor Alberto - molti dei quali ci seguono da quando avevamo il negozio di filati e di stoffe in via San Marco. Ora ci siamo ridimensionati e, con la crisi, scontiamo anche noi la contrazione degli acquisti per beni futili, come l’abbigliamento. Se qualche anno fa non si rinunciava ad un nuovo capo d’abbigliamento ogni inverno, ora è naturale risparmiare sui vestiti e le vacanze. Così, anche per il Cenone di fine anno, la gente non spende più come una volta per il vestito elegante. Anzi, la gente non fa più nemmeno i cenoni, ma passa la ricorrenza in casa. Abbiamo venduto qualche oggetto di bigiotteria e qualche accessorio, più che abiti».

Nel negozio di scarpe, Raffaele Pedrotti (lo storico commesso di Madras che ha aperto un suo punto vendita) c’è un discreto movimento. «Abbiamo avuto un buon afflusso di clienti, sia abituali, ma anche tanti turisti: sono passati anche dei russi». Pedrotti punta al confronto con Bolzano: «Non possiamo competere con i nostri vicini, visto che hanno un centro storico con tanti più alberghi e parcheggi. Consiglierei ai nostri amministratori di guardare le foto d’epoca di Trento, per rendersi conto di quanta offerta in più c’era in termini di ristorazione e alberghi. Perché non fare un albergo nell’ex questura, in piazza della Mostra, che è una zona del tutto morta?».

Non si lamentano Monica Sartori e Silvana Clementi di Stefanel, che affermano c’è stato un discreto movimento: «Non abbiamo venduto come nei giorni scorsi, ma è andata bene. Ora aspettiamo il 6 gennaio e poi, finalmente, potremo riposarci dopo quasi due mesi di lavoro continuo». Decisamente soddisfatto Paolo Falcieri, di Clan: «Siamo partiti con i saldi ed abbiamo venduto bene, soprattutto ai turisti. C’è stata una coppia che si sposerà e che ha acquistato abiti da cerimonia, ma abbiamo venduto anche diverse paia di scarpe Casadei, con tacco 12 e 15, per l’ultimo dell’anno».

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