IL CASO

Sait, dipendente licenziata a sua insaputa

La donna, invalida, si è presentata per prendere servizio perché non aveva ricevuto comunicazioni, ma è stata rispedita a casa



TRENTO. Ha passato un anno in bilico tra la preoccupazione di perdere il lavoro e la speranza di mantenerlo, visto che nessuno le aveva comunicato il licenziamento.

Parliano di una donna di sessanta anni, che risulta tra i licenziati del Sait. Per la precisione, l’ultima licenziata e l’ha saputo solo ieri, 3 aprile, quando si è ripresentata al lavoro dopo un anno di cassa integrazione.

Non aveva ricevuto nessuna comunicazione. Niente, neanche una mail o un sms.

L’avevano licenziata a sua insaputa, come ha scoperto dopo aver aspettato per mezzora davanti ai tornelli del consorzio.

Tornata a casa la donna ha ricevuto la raccomandata con la lettera di licenziamento, spedita giovedì 29 marzo alle 14.30. 













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