La manifestazione

Sabato Trento in piazza per il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza

La manifestazione (alle 17 in piazza Duomo) è promossa dal Forum Trentino per la pace e i diritti umani con Acli, Arci, Anpi, Cgil Cisl e Uil: «L’orrore non deve diventare un’abitudine»



TRENTO. A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina anche Trento risponde all’appello di Rete Italiana Pace e Disarmo, Europe for Peace e Coalizione Assisi Pace Giusta e sabato 24 febbraio promuove una manifestazione per la pace e il cessate il fuoco immediato in Ucraina e Palestina.

La manifestazione partirà alle 17 da piazza Duomo; il corteo percorrerà le vie del centro storico si concluderà ancora sotto la fontana del Nettuno.

La mobilitazione è promossa dal Forum Trentino per la pace e i diritti umani con la collaborazione delle sezioni provinciali di Acli, Arci, Anpi, Cgil Cisl e Uil.

“La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Ha preso corpo l’idea che l’ordine mondiale debba essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli”, si legge nell’appello condiviso a livello nazionale dagli organizzatori.

Il conflitto nel cuore dell’Europa ha prodotto fino a questo momento centinaia di migliaia di vittime, milioni di profughi. Drammatico è lo scenario anche in Palestina, dove dopo l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane, si è arrivati ad un durissimo assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, più di 28000 palestinesi uccisi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria.

“Una escalation di crimini di guerra che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite”.

A queste guerre se ne aggiungono altre nel mondo. Tutte fanno pagare il loro prezzo alle popolazioni civili, anche quando se ne parla meno. “La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine”. Per questa ragione è importante mobilitarsi per “la pace, per il disarmo, per la nonviolenza”.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast / Storia

Il Trentino nella Grande Guerra: un fremito dal Trentino irredento

La guerra infuria in Europa, gli uomini tra i 16 e i 50 anni sono al fronte, mentre l’Italia fa i conti con una disoccupazione crescente. In Trentino, come altrove, si dibatte sulla neutralità italiana, criticata dagli “energumeni della parola”. Tra le voci più sonore, quella della fazione che si batte per la “redenzione”, la liberazione dal giogo austriaco.