S.Chiara, entro maggio  i progetti per il recupero 

La riqualificazione con i 18 milioni stanziati da Roma: negli uffici della Rsa un centro  per anziani e asilo nido interaziendale, la chiesetta del Redentore per le mostre


di Sandra Mattei


TRENTO. Entro maggio saranno presentati i progetti esecutivi per gli edifici di proprietà della dell’Apsp Civica di Trento, che rientrano nel progetto di riqualificazione dell’area del Santa Chiara. Ed entro fine mese saranno pronti i progetti definitivi per quanto riguarda la valorizzazione del parco santa Chiara ed il restauro dell’ex mensa. Nell’ultimo passaggio che definisce i rapporti tra enti che intervengono in questo importante progetto di recupero dell’area urbana compresa tra l’ex sede di lettere e Filosofia e l’ex sede della Civica casa di riposo di via San Giovanni Bosco, contenuto nella delibera della giunta comunale dello scorso 7 maggio, l’Apsp Civica delega il Comune di Trento alla riqualificazione dei due edifici di sua proprietà, che sono gli ex Uffici dietro la casa di riposo e la chiesetta del Redentore. Com’è noto il Comune di Trento ha ricevuto il contributo di 18 milioni da Roma, per avere vinto il bando al “Fondo per l’attuazione del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, approvato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 15 gennaio 2018. La delibera della giunta comunale, approvata all’unanimità con 8 voti a favore, richiama l’iter che ha portato all’erogazione dei fondi per la riqualificazione dell’area Santa Chiara, denominato “Santa Chiara Open Lab”, ed approva lo schema di accordo con il conferimento della delega da parte del Comune di Trento per la ristrutturazione, come detto, dei due edifici di proprietà della Civica casa di riposo. L’ingegnere Giuliano Franzoi, dirigente del Servizio edilizia pubblica, è il responsabile dei progetti del bando: «La palazzina marrone - spiega - dietro l’ex casa di riposo, vede affidati in comodato d’uso il piano terra ed il terzo al Comune. Il primo piano sarà la nuova sede del centro anziani, che traslocherà da via Belenzani, ed il terzo ospiterà un’unità di cohousing per 5 persone. La chiesetta del Redentore, che attende da anni il restauro, sarà utilizzata per eventi e mostre».

Ricordiamo, in sintesi, il progetto “Open Lab”, diviso in otto moduli. I più impegnativi sono la ristrutturazione dell'ex casa di riposo (12 milioni e mezzo l'importo totale di progetto e lavori) e il restauro dell'ex mensa Santa Chiara, che ospiterà l'urban center, la sede degli ordini professionali, un centro culturale per giovani con aree per il co-working e sale conferenze (2 milioni e mezzo il costo dell'intervento). Gli ex uffici della Rsa diventeranno, come detto, il centro diurno per anziani ed ai piani secondo e terzo ci sarà spazio per un asilo nido interaziendale e unità abitative per il co-housing solidale (1milione). Il quarto modulo, per 400 mila euro, è il restauro della chiesetta del Redentore. Previsti anche la riqualificazione del parco e la creazione di aree per il relax, punti per il bike sharing, aree gioco, comprese la panchine intelligenti che interagiscono con gli utenti (1 milione e 400 mila euro) e lo sviluppo di nuovi sistemi per la sicurezza urbana con soluzioni “smart”(150 mila euro).













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