S.Antonio, via al restauro per trecentomila euro

Pieve di Bono, la parrocchiale ha bisogno di interventi su intonaci, altari, luci Costruita nel 500, il restyling riguarda anche i dipinti, le statue e l’orologio


di Enzo Filosi


PIEVE DI BONO. Con una recente determina del dirigente della Soprintendenza dei Beni Architettonici, sono stati autorizzati i lavori di restauro della cinquecentesca chiesa parrocchiale di S.Antonio di Agrone, nella Pieve di Bono. L'intervento è stato finanziato nei mesi scorsi per quasi 300 mila euro dalla Provincia, nell'ambito delle attività a sostegno di strutture religiose che rivestono carattere di interesse pubblico.

Il progettista del restauro è l'architetto Enrico Mazzucchi, dal quale apprendiamo il dettaglio degli interventi previsti a cura delle le imprese che si aggiudicheranno i lavori: comprendono gli ambiti interni ed esterni, con il restauro e il consolidamento degli intonaci, il rifacimento di quelli deteriorati, la tinteggiatura complessiva, il restauro dei dipinti e delle decorazioni interni ed esterni, quello dei materiali e manufatti lapidei, degli altari laterali, delle porte di legno o in ferro e della cantoria. Il progetto contiene anche l'intervento di sistematica deumidificazione per contenere l'umidità in risalita. Anche il piccolo campanile annesso alla chiesa di Sant’Antonio verrà restaurato con intervent al quadrante dell'orologio e alle lancette: verrà inoltre operata una manutenzione del tetto della chiesa. Il progetto di Mazzucchi prevede infine la realizzazione del nuovo impianto elettrico e di illuminazione, l'adeguamento e il rifacimento dell'impianto di riscaldamento e un intervento di manutenzione dell'impianto parafulmine. Trattandosi di una struttura di interesse pubblico e come tale tutelata, il progetto di restauro è soggetto ad una serie di prescrizioni da parte della Soprintendenza finalizzata alla salvaguardia delle connotazioni storico-artistiche della chiesa. Di qui il necessario raccordo tra progettista e funzionario di zona della Soprintendenza, architetto Giorgio Bellotti, in relazione alle “metodologie e materiali d'uso” che dovranno essere adottati per assicurare il migliore esito di questo importante progetto, particolarmente atteso dal parroco padre Artemio Uberti e dalla popolazione del piccolo paese della Pieve.

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