Rurale Primiero e Vanoi «La fusione non spaventi»

Il presidente Bonelli: «L’incorporazione è la soluzione più semplice e senza costi è lo stesso procedimento adottato nel 2000, nulla cambierà per sedi e servizi»



PRIMIERO. Nelle prime due preassemblee della Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi riservate ai soci per le circoscrizioni di Sopra Pieve e Sotto Pieve, dopo le esposizioni dell’andamento finanziario della Cassa e della situazione economica della valle da parte del presidente Maurizio Bonelli e del direttore Tiziano Rattin (vedi il Trentino di ieri), non potevano mancare le domande sulla fusione con la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino. Il tema naturalmente suscita interesse e forse in qualcuno qualche apprensione: a rassicurare è stato in particolare il presidente Bonelli, che ha chiarito come i processi di fusione fra le Casse Rurali che stanno avvenendo sono sollecitati dalle direzioni bancarie centrali, che ritengono eccessivo il numero delle banche di credito cooperativo esistenti e quindi per ora spingono alle fusioni volontarie, prefigurando nel futuro fusioni imposte d’autorità.

«La decisione di giungere a questo risultato - puntualizza con più chiarezza il presidente Bonelli - nasce dall’esigenza di attuarlo prima che ci sia una ingiunzione costrittiva imposta per effetto della riforma del credito cooperativo voluta dalla Banca d’Italia e dalla Bce». In pratica la fusione con la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, la cui denominazione sarà “Cassa Rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno”, per questioni tecniche bancarie avviene per incorporazione, termine che può allarmare i soci. «Ho già chiarito in un un precedente comunicato che bisogna parlare di un “progetto di fusione” fra due Casse Rurali - ha spiegato Bonelli - anche se per questioni tecniche la soluzione operativa più semplice, e che non comporta ulteriori costi, è che ci sia un procedimento di “fusione per incorporazione”: ecco perché non ritengo corretto parlare solo di “incorporazione”. Si tratta comunque dello stesso procedimento adottato nel 2000, quando la Cassa Rurale di Primiero applicò come soluzione operativa proprio la “fusione per incorporazione” della Cassa Rurale di Mezzano e della Cassa Rurale del Vanoi e allora non cambiò nulla: rimasero le stesse sedi operative, gli stessi impiegati, gli stessi servizi, cambiando solo la governance. E così avverrà con quest’altra fusione».

Bisogna chiarire infatti che solo nella prima fase dopo la fusione il consiglio di amministrazione sarà composto dal presidente e da 11 amministratori, che saranno eletti nel rispetto della ripartizione territoriale. In pratica alla Val di Fassa e Agordino vanno il presidente e 6 amministratori (di cui 2 dell’Agordino), al Primiero e Feltrino spettano 5 amministratori: due per l’ex circoscrizione di Sopra Pieve, uno per quella di Sotto Pieve, uno per quella del Vanoi e uno per quella del Feltrino. Inoltre una vicepresidenza della nuova Cassa va a Primiero e una al Bellunese. Dopo tre anni si procederà all’elezione diretta del presidente e di nove amministratori ma, attenzione, l’elezione avverrà senza alcun vincolo territoriale. La sede centrale sarà a Moena. Per facilitare la partecipazione dei soci all’assemblea generale c’è la possibilità che le assemblee si svolgano con intervenuti dislocati in più luoghi in collegamento audio-video.

Questi in sintesi sono i contenuti principali del protocollo d’intesa firmato fra le due Casse Rurali. Il tutto naturalmente dovrà passare attraverso un esame della Banca d’Italia che potrà apportare variazione integrazioni, seguirà poi una fase di presentazione ufficiale dell’intesa e infine dovrà essere approvata dalle rispettive assemblee appositamente convocate dalle due Casse Rurali: solo allora potrà dirsi fondata la nuova Cassa Rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno.













Scuola & Ricerca

In primo piano