Rubano anche le piante da frutto

Numerosi episodi denunciati a Storo: il sospetto è che i ladri le rivendano


Aldo Pasquazzo


STORO. Una volta la minaccia degli agricoltori era roncola selvaggia. Verificata in più poderi, compreso quello di proprietà del sindaco, in località Sorino. Adesso, ad essere prese di mira sono piccole piante da frutto, che in alcuni terreni tra la zona del Ponte dei Tedeschi e la località Tai sono state sradicate. Non si esclude che i furti siano fatti per ripiantare gli alberi o rivenderli.

Quel modo di estirpare le piante, infatti, che comprende anche un porzione di terriccio, non esclude che il maltolto possa essere destinato ad essere messo in vendita per poi essere trapiantato altrove. Ne sanno qualcosa alcuni agricoltori di Storo, derubati nei giorni scorsi, tra il Ponte dei Tedeschi e la località Tai.  Il raid, se cosi si può chiamare, si è verificato in più di un'occasione e sempre di notte. Gli ignoti agiscono in maniera indisturbata, e per lo più attrezzati di mini zappe, considerato che le zone risultano per lo più isolate. «La refurtiva che più attira sono le piante di mele e pere», dice il ragioniere a riposo Battista Maccani, il cui cognato risulta tra gli alleggeriti.

Altri ancora, pur avendo subito lo stesso trattamento, non l'hanno pubblicizzato, né tanto meno si sono rivolti alla locale stazione carabinieri a denunciare il danno.

Una cosa è certa: più agricoltori associati si sono rivolti in questi giorni alla cooperativa Agri'90 per verificare se in magazzino c'erano scorte utili a rimpiazzare quelle loro piante prelevate. «Da noi - dicono Vigilio Giovanelli e Arturo Donati, rispettivamente presidente e direttore della maggior coop agricola di valle - avevamo in giacenza circa 200 alberelli come ciliegi, meli, pere e uva, che in questo caso si sono verificate utili a soddisfare associati e non». Ma da quelle parti, sempre nelle vicinanze della provinciale 69 che dà in direzione del bivio per Baitoni, Bondone e Ponte Caffaro, c'è pure chi in questi giorni è stato alleggerito della attrezzatura agricola. E' il caso di Pietro Tonini dal cui podere, addirittura nella pausa pranzo, sono sparite motosega e accessori vari.

«Al momento - dicono dalla caserma carabinieri di Storo i due marescialli Di Pierro e Cuccurullo - abbiamo raccolto le denunce. E ora andremo ad espletare alcuni controlli e nel contempo si procederà all' intensificazione di servizi notturni mirati proprio lungo la campagna e strade interpoderali».













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