«Rsa unica, zero risparmi e ricadute sui servizi»

Broggi (Upipa) boccia il piano di Zeni: «Non dilapidare il rapporto col territorio» Zeni: «Proposta aperta, vanno spostate le risorse». Civico critica l’assessore



TRENTO. Duro confronto ieri nella quarta commissione del consiglio provinciale tra l’Upipa, che associa le case di riposo, e l’assessore alle politiche sociali Luca Zeni sul progetto di accorpamento delle Rsa.

Per il presidente dell’Upipa Moreno Broggi «con le 41 Rsa, ciascuna delle quali ha un direttore e un cda, abbiamo mantenuto negli anni un collegamento diretto con le comunità fino a far diventare il sistema del Trentino un modello per le altre regioni». Per l’Upipa la proposta dell’assessore Zeni non favorisce alcun risparmio dal punto di vista economico ma mette in pericolo un comparto che per l’aumento in atto della popolazione anziana andrebbe invece rafforzato: «Accentrare tutto a Trento in nome di un’operazione meramente economica di centralizzazione comporterebbe la perdita di molti legami con il territorio, con un'immediata ricaduta sui servizi. Tutti gli studi in questo settore dimostrano che la centralizzazione in questi servizi demotiva il personale, diminuendo la capacità di controllo sulle singole situazioni». Indebolire il rapporto con il territorio significa per Broggi «mettere in discussione anche le rendite patrimoniali, i lasciti e la capacità di fare economie, indispensabili per calmierare le rette»: «Molti servizi alle famiglie sono resi gratuitamente dalle Rsa per prevenire la perdita di autosufficienza degli anzianida cui derivano pesanti aggravi di costi. Inoltre, proprio perché presenti nel territorio, le Apsp oggi riescono a coinvolgere molti volontari, arrivando anche a 50-60 nelle piccole comunità». E il direttore dell’Upipa Massimo Giordani ha rilevato che stando ai dati forniti dall'assessore, «la riforma costerebbe 10 milioni in più e renderebbe necessario aumentare le rette».

L'assessore Luca Zeni ha spiegato che la Finanziaria 2016 non si occuperà della riforma delle Rsa, che la proposta è aperta e non mira ad un taglio ma ad una «riallocazione delle risorse partendo dal presupposto che in Trentino esiste un servizio capillare che funziona bene e va quindi mantenuto». «Come? Avendo 200 unità di personale amministrativo che si occupano di buste paghe e appalti? No». Per l’assessore gli obiettivi da condividere sono due: ridurre i costi amministrativi per spostare le risorse sui servizi, e evitare la frammentazione degli interventi».

L’ex assessora alla salute Donata Borgonovo Re ha sottolineato che «vi sono Apsp da tempo impegnate ad asciugare i costi». Duro l’affondo di Mattia Civico (Pd) nei confronti di Zeni: «Le reazioni a questa proposta sono state trasversalmente di preoccupazione. Non aiuta presentare la proposta dicendo “si fa così e poi discutiamo”, ma pare che quando uno passa in giunta gli attacchi un morbo». Civico ha chiesto all’Upipa di compiere uno sforzo di quantificazione anche economica del «valore sociale» delle Apsp in termini di servizi aggiuntivi e di attivazione del volontariato.













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