Rsa, contributi provinciali in base al patrimonio

Zeni in commissione: «L’accorpamento resta il nostro obiettivo». Borgonovo contro l’Icef agli invalidi: «Una rapina». E Kaswalder: «Immigrati favoriti»



TRENTO. Sanità e assistenza ieri in primo piano in prima commissione, dove sono terminate le audizioni degli assessori sulla Finanziaria. Tema caldo le Rsa, su cui l’assessore Luca Zeni ha confermato che nella manovra 2016 «non ci sono norme sulla razionalizzazione» ma che l’accorpamento è un obiettivo della giunta: «Un obiettivo - ha aggiunto - sul quale inizieremo un percorso si approfondimento e di confronto». Nella collegata alla legge di stabilità c’è invece una norma sugli acquisti dei beni immobili delle Aziende di servizi alla persona: la giunta avrà su questo una regia e un controllo che si estende dalle vendite agli acquisti. Si introduce poi un criterio, ha aggiunto l’assessore, in base al quale se una Rsa ha un grande patrimonio deve avere una compartecipazione alle spese maggiore rispetto a chi ha una capacità patrimoniale minore: i contributi della Provincia in conto capitale saranno dunque commisurati al peso patrimoniale dell’ente. Norma contestata da Rodolfo Borga (Civica Trentina) secondo cui «l’intervento sull’acquisto degli immobili delle case di riposo, costruiti in anni di lasciti che non sono della Provincia, è in realtà propedeutico alle unificazioni» e «la Provincia ha poco da insegnare in materia immobiliare». Zeni ha risposto che «nessuno vuol toccare i lasciti, ma pensare di far contribuire di più chi ha più patrimonio ci pare giusto».

Kaswalder contro l’Icef. Scintille anche sul tema dell’Icef che la Provincia ha deciso di introdurre per gli aiuti (700 mila euro) per i pazienti affetti da malattie rare che si recano per cure fuori provincia. Duro Walter Kaswalder (Patt): «Si recuperano spiccioli su famiglie che hanno gravi problemi. Si penalizzano solo le nostre famiglie e si favoriscono gli extracomunitari che spesso dichiarano il falso. Si devono fare i controlli con le ambasciate altrimenti non si devono dare le prestazioni aggiuntive». Secco no anche da Claudio Civettini (Civica). Kaswalder ha annunciato un emendamento per escludere dall’Icef chi ha più di 75 anni. «Si tratta di un extra Lea unico in Italia, e serve a pagare benzina e pasti a chi va fuori per farsi curare, quindi l’Icef è giustificata», ha risposto l’assessore, «in questo modo si risparmieranno 350 mila euro».

Borgonovo Re all’attacco. Nel suo intervento l’ex assessora alla salute Donata Borgonovo Re ha rimarcato il fatto che «nella manovra manca la parola prevenzione». Sulle aggregazioni funzionali territoriali, «bene mettere a dispozione spazi per la medicina di gruppo, ma serve soprattutto il personale infermieristico». Quanto all’Icef sugli invalidi è stata introdotta («una sorta di rapina», ha detto) per tagliare 5 milioni ed ha chiesto di sapere se è garantito il piano demenze. Dubbi della consigliera Pd anche sull’idea di delegificazione per snellire l’Azienda sanitaria.













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