Rovereto, quattro anni e 35 milioni per le due Rsa

Entro l’autunno partirà il cantiere in piazzale De Francesco. A inizio 2014 quello di via Ronchi. A regime, 261 posti letto


di Luca Marsilli


ROVERETO. Bisognerà spendere una trentina di milioni già “in tasca” più altri 4 che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane da Trento, fronte Provincia. E attendere almeno 3 anni prima di vedere il nuovo sistema a regime. Più realisticamente quattro. Dal punto di vista dell’assistenza alla fase terminale della vita, a Rovereto cambierà molto. Quando con un ritardo di una decina di anni rispetto a quello che si sarebbe voluto e forse dovuto, la prima casa di riposo della città, quella «Casa di soggiorno Vannetti» nata nel 1977, finirà tra i ricordi. Rimpiazzata da una rete di Rsa articolata su tre strutture: a Sacco, in piazzale De Francesco ed in via Ronchi. Quasi 40 anni dopo, è cambiato il concetto stesso di assistenza agli anziani. La «vecchia» Casa di soggiorno era pensata per ospiti autosufficienti, almeno parzialmente. Le nuove Rsa per non autosufficienti, in gran parte allettati. Per questo tipo di utenza sette piani, camere da 6 ospiti e un «mostro» da 270 posti sono del tutto inadeguati. Disagio degli utenti e costi sono nettamente superiori a quelli che si possono prevedere in piccole strutture, progettate proprio per non autosufficienti.

Gli assessori Fabrizio Gerola (servizi sociali) e Leone Mandredi (lavori pubblici) tracciano il quadro del sistema di assistenza del futuro. Tempi, caratteristiche, problemi. E i capisaldi sono chiarissimi. Partendo dalla constatazione realistica che pure a fronte di un aumento graduale degli anziani, il «sistema» non sarà mai in grado di andare oltre i 261 posti previsti oggi: 72 a Sacco, 80 in piazzale De Francesco e 109 in via Ronchi. «Sono numeri che ci mettono in linea - spiega Gerola - con quanto si ritiene statisticamente necessario. Ma soprattutto, siamo al limite di quanto possiamo permetterci. Un ospite costa circa 100 euro al giorno, oggi coperti per metà dalle famiglie. Sostenerlo al proprio domicilio all’ente pubblico costa molto meno: in tutti i casi in cui sia e sarà possibile, quella è la scelta privilegiata. Non trascurando che è anche quella umanamente preferirebbe. Nelle nuove Rsa ci prenderemo cura dei casi più gravi e lo faremo nel modo migliore. Ma non può essere quella la soluzione per tutti gli anziani di una società che invecchia come la nostra».

Passando alle realizzazioni, il punto lo fa Manfredi.

«Per l’area Mastertools abbiamo a bilancio 17 milioni: è il costo di realizzazione. Stiamo attendendo i circa 4 milioni per l’acquisto del terreno: arriveranno a settimane dalla Provincia. In quel momento partirà la progettazione esecutiva, e quindi l’appalto. Dalla consegna del lotto, ci vorranno circa due anni e mezzo per realizzare la Rsa, che ospiterà anche i servizi per l’intera rete: uffici, cucina, eccetera».

Resta il cantiere di piazzale De Francesco. «Lì siamo fermi da 4 anni , ma si vede la luce. Tra aprile e maggio dovrà arrivare la sentenza decisiva del Tar sulle contestazioni legate alla gara di appalto ad alle «anomalie» nelle offerte. Se non ci saranno sospensive, in quel momentoe potremo finalmente assegnare l’opera. E vedere il cantiere riaperto entro l’autunno. Per la realizzazione ci vorranno circa 12 milioni, soldi già disponibili. E i tempi di cantiere sono fissati in 510 giorni».

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