Rovereto: «Natale solidale», volontari delusi

Le associazioni: noi esclusi, in piazza San Marco non c'era nessuno


Giuliano Lott


ROVERETO. L'atmosfera natalizia, capace di sanare vecchi e nuovi attriti in famiglia e fuori, stempra i toni dei volontari. Nessun desiderio polemico, suonerebbe fuori luogo sotto agrifogli e rametti di vischio. Ma la delusione, quella non la nasconde nessuno: le casette delle associazioni di solidarietà in piazza San Marco sono rimaste escluse dal "giro" cittadino. Mentre turisti si accalcavano in corso Rosmini (ieri sono stati contati oltre 14 mila passaggi) tra le casette "gemelle" degli espositori - quelli venuti per fare cassetta, e con tutta legittimità -, in piazza San Marco il passeggio era quasi azzerato. Se si escludono i residenti e qualche sparuto turista che aveva perduto l'itinerario, l'impatto delle 23 associazioni che costituiscono la "facciata solidale" del Mercatino dei Popoli è stato nullo. E non certo per colpa loro. La collocazione in una piazza fuori rotta per il flusso dei visitatori le ha espulse dalla manifestazione. Il malumore è palpabile tra chi ha speso il proprio tempo libero a fin di bene e si è ritrovato intirizzito ad aspettare gente che di lì non sarebbe mai passata. Tra loro anche Ennio Borsato, dell'associazione "Aiutateci a salvare i bambini": «Si sapeva che piazza San Marco non era una collocazione adeguata. L'avevamo verificato durante Artingegna, malgrado fossero stati organizzati degli eventi per richiamare pubblico». Perplessità espresse per tempo a sindaco e Consorzio InCentro, e rimaste lettera morta. «Ci hanno fatto molte promesse - spiega Elena Turella degli Amici del senatore Spagnolli -: luci e spettacoli in piazza per richiamare gente. Ma non abbiamo visto nulla. Per noi è stata dura e senza alcuna sodisfazione. Durante le visite guidate, i turisti venivano accompagnati in piazza dalle guide facendo il giro dietro alle casette. Una presa in giro».

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