accoglienza

Rovereto, in centro quattro alloggi per i profughi

Gli appartamenti messi a disposizione dal Comune potranno ospitare già da subito tra i venti e i trenta immigrati


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Dopo il grande appartamento messo a disposizione dalle parrocchie all’ultimo piano dell’oratorio Rosmini, anche l’amministrazione comunale ha individuato quattro appartamenti che potranno ospitare dai venti ai trenta profughi. Immobili di proprietà comunale in centro storico che invece di essere venduti, come era nei programmi del Comune, per il 2015 avranno un’altra destinazione: quella, appunto, di dare ospitalità agli immigrati. I quattro alloggi hanno già ottenuto il via libera dal punto di vista tecnico dalla Provincia e sono utilizzabili già da subito. «Sono pronti e avremmo potuto ospitare i profughi già prima di Natale, ma abbiamo ritenuto opportuno - fa sapere l’assessore comunale alle politiche sociali Fabrizio Gerola - promuovere un momento di partecipazione e di confronto». E il momento è stato fissato per martedì 30 dicembre alle 18 all’urban center dove è stata convocata la riunione allargata alla commissione politiche sociali, alla circoscrizione centro e agli “attori” del sociale. Ma potranno partecipare, senza diritto di intervento, anche tutti i cittadini. «Sentiremo le osservazioni e i suggerimenti che possono arrivare per eventualmente migliorare il servizio. Al momento, proprio per rispetto nei confronti degli altri interlocutori, non posso dire dove si trovano gli alloggi, ma sono in zona centrale della città. Non siamo ai numeri di Borgo Sacco, ma dovrebbero essere 24 le persone da ospitare» precisa l’assessore.

In una prima fase i profughi faranno ancora i “pendolari” con il centro di accoglienza. «La zona centrale è stata scelta anche perché servita dai mezzi di trasporto pubblici visto che questi giovani dovranno ancora recarsi a Marco per i pasti e per tutte le attività previste: dai corsi di italiano al servizio psicologico ai corsi per conoscere i diritti e i doveri dei richiedenti asilo. Inoltre stiamo valutando con alcune associazioni come poter impiegare in azioni di volontariato questi profughi integrandole con quanto previsto dalla Provincia: penso - è l’ipotesi formulata da Gerola - a servizi alla città piuttosto che impieghi in attività sportive o culturali. Importante che queste persone non siano lasciate nell’ozio e che si sentano utili in qualche iniziativa».

E così con i posti letto all’oratorio Rosmini e quelli del Comune, poco meno di una cinquantina di profughi troveranno una sistemazione adeguata. Altre opportunità arriveranno da alloggi messi a disposizione (ancora in attesa di verifica tecnica) in Vallagarina. «Ma non basta - conclude l’assessore - per svuotare il campo. Ben vengano altre offerte...»

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera