Il caso

Rovereto, arriva il circo animalisti in rivolta

La responsabile: "Da noi gli animali sono trattati benissimo, venite a visitarci"


di Michele Stinghen


ROVERETO. L'arrivo del circo di Mosca a Rovereto, anticipato da evidenti manifesti con al centro un leone bianco, ha riaperto una vecchia discussione: animali negli spettacoli, sì o no. A Rovereto, come succede in gran parte delle città dove arriva un circo con animali, si alzano le polemiche e chi è contrario all'impiego di leoni o zebre nelle serate. In anni passati ci furono anche proteste di fronte all'area circo di San Giorgio, dove da qualche giorno si è stabilito il circo di Mosca. Per ora la discussione (segno dei tempi) si è incanalata sui social, con un lungo dibattito che si è aperto sulla pagina Se sei di Rovereto.

«Se sono di Rovereto e rispetto la libertà di tutti gli esseri viventi non vado al circo. Spero vivamente che gli abitanti della nostra cittadina non paghino il biglietto e alimentino il maltrattamento di animali, portate o vostri figli a fare una passeggiata», il post iniziale, dal quale è scaturita un lungo dibattito, con un'infinità di commenti per tutto il giorno. Presto le persone si sono divise tra chi è contrario e tra chi invece vede in modo neutro il circo con animali. Sovente chi è contrario lamenta maltrattamenti subiti, rievoca la figura del domatore con la frusta, o riferisce di addestramenti con il bastone.

Altri invece sostengono che gli animali al circo non vengono maltrattati, a differenza di tanti altri animali domestici, che vengono, peraltro, quasi sempre castrati. «Invito tutti a venire a vedere e controllare come stanno gli animali da noi - esordisce Mirella Valerio del circo di Mosca da domani al 25 aprile in via Unione - io amo gli animali, e tra i 156 animali che viaggiano col nostro circo ci sono gatti e cani che abbiamo recuperato dalla strada, o maiali ai quali abbiamo evitato il macello. Il nostro è amore per gli animali».

Ma non si può fare il circo anche senza animali? «Parliamo dal punto di vista lavorativo: il circo senza animali chiude, non funziona, anche il Cirque du Soleil ha dovuto licenziare». E i maltrattamenti di cui si dice? «Ci sono stati casi di video fasulli su Internet con i quali nel mondo i circhi sono stati messi sotto accusa, è stato poi dimostrato che erano falsi. In ogni città riceviamo i controlli sanitari o degli agenti forestali, i verbali parlano di "ottime condizioni". Abbiamo anche aperto le porte a dei ricercatori esterni che hanno fatto l'esame del sangue a tutti gli animali, e dal livello del cortisolo è emerso che non erano stressati.

La normativa europea stabilisce che ogni animale sia tracciato e i controlli sono rigidi». Comunque la casa di leoni o tigri dovrebbe essere la savana o la giungla del Borneo, non la Vallagarina... «No, non sarebbero casa loro - risponde Valerio - questi animali sono da generazioni in Italia, il loro fisico e sistema immunitario sono abituati a questo ambiente. Qui sono sereni e quando viaggiano dormono, la loro alimentazione è controllata. C'è una cosa che non capisco - conclude la circense - un contadino va bene se si tiene il vitello per ucciderlo e mangiarselo; un cacciatore uccide ed è tutelato; i maneggi sedano i cavalli per farli correre più veloci e noi invece, dove usiamo l'anestesia solo se dobbiamo curarli, dovremmo chiudere? Venite a vedere per credere, le nostre porte sono aperte». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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