Rossi: «Irresponsabile parlare ora di altri leader» 

Il Patt ha suggellato un patto di ferro con la Svp per il voto nazionale e provinciale Ma il governatore ha tirato le orecchie agli alleati: «Si governi ancora un anno»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Chiamiamolo pure “Patto del Teroldego”. Non a caso Svp e Patt hanno scelto di suggellare ieri sera l’accordo politico per la prossima, doppia, scadenza elettorale in una delle Cantine, la La Vis, dove nasce il robusto Teroldego, vitigno autoctono, sanguigno, di queste terre. Proprio mentre il centrosinistra si interroga se ci sia un’alternativa forte e condivisa ad Ugo Rossi per la presidenza della Provincia, il governatore ha convocato il partito di maggioranza altoatesina a sud di Salorno per ribadire il concetto ai partner di governo. Quale? Che la Svp correrà una volta di più alle Politiche con il centrosinistra ma che l’alleanza estesa con il Patt alle provinciali, debba prevedere un candidato presidente, Ugo Rossi.

Per la prima volta, si apprende, il simbolo del Patt sarà anche sulla scheda elettorale altoatesina, alle politiche. Un segno, un simbolo, che i tempi, anche in Alto Adige, sono cambiati. Serata a metà tra festa ed comizio. In sala per il Pd Gigi Olivieri mentre la rappresentanza dell’ Upt è affidata a Donatella Conzatti.

Si parte in ritardo con il senatore Karl Zeller a fare da autista a Rossi a bordo della sua Porsche Carrera, zigzagando in un parcheggio pieno come se si andasse ad una castagnata. Inizio col buio in sala ed un video che, di fatto, mette alla berlina l’onorevole Michaela Biancofiore (Forza Italia)che litiga sull’ Autonomia in tv, a Quinta Colonna. Apre la serata il senatore Franco Panizza che, riguardo al video, parla di inizio shock. Il Patt è in salute e, annuncia Panizza, è sul punto di cambiare sede, da via Roma a via Torre Verde e «sarà molto ma molto piu’ grande». Il senatore ha voluto sottolineare come «il Pd in sede di governo abbia rispettato tutti gli impegni presi a suo tempo, comprese 15 norme d’attuazione approvate in questi 5 anni. Rossi? E’ stato molto tenace ed ha fatto bene». Primo applauso e piccolo inchino dell’interessato alla platea.

Il senatore Zeller ha ammesso che in Alto Adige una folla del genere per un incontro non si vede: «Monti anni fa, con il suo governo, aveva quasi distrutto le nostre Autonomie. Nel 2013 si dubitava sulla bontà di allearsi con i trentini ma chi lo diceva non sapeva come si lavora, in squadra. Il nostro accordo finanziario con lo Stato ora, diversamente dalle altre Speciali, è blindato e questo è merito del lavoro fatto in sintonia da Kompatscher e Rossi. Debbo dirti grazie Ugo» ha chiamato l’applauso il senatore, alla sua sesta ed ultima legislatura.

Zeller ha poi continuato: «Abbiamo dimostrato di sapere fare spesso meglio dello Stato anche se qualcuno dirà che non e’ troppo difficile. Fraccaro (uno strano prodotto trentino da non imitare) pensava, con la Biancofiore, di danneggiare il nostro sistema elettorale. Vinceremo in tutti i collegi, come si può votare un centrodestra guidato da quella signora? Ora noi al Senato vogliamo mettere una norma di salvaguardia per il gruppo delle Autonomie. Ora e’ sempre più difficile ottenere competenze...in futuro a Roma ci sara’ una larga coalizione».

Chiusura affidata al presidente Rossi che ha rispolverato l’ “I have a dream di Martin Luther King”: «Sala stracolma e queste non sono truppe cammellate, qui c’è gente che ci ascolta e talvolta ci critica pure. Insieme possiamo dare forza all’Autonomia. La La Vis e’ stata una nostra spina nel fianco ad inizio legislatura ma ora guarda con fiducia al futuro. Le Provinciali? Manca un anno e ci sono ancora tante cose da fare. Il centrosinistra autonomista ha la responsabilità di non mettere a repentaglio il bene che si e’ fatto in questi 4 anni. Se si comincia a lavorare ora su chi dovrà fare il presidente sarebbe un grave errore. Si deve stare sui problemi, non sulle persone. Io ho fatto primarie e poi voto, quindi posso dirlo. Ora è di moda parlare di autonomia dinamica. Io ho un sogno: anni fa sono tornato in Trentino da emigrante della valle di Sole. Io penso al 2030 e sogno di avere un grande partito territoriale che faccia da interfaccia alle aspettative dei trentini. Orgogliosamente locali, non rinco..ioniti. Un mercato con gente che sappia lavorare anche dopo le 16.30. Correremo anche per chi non lo può fare. Guai dividersi come si è fatto ora sul pro o contro gli impianti di risalita. Un ambiente incontaminato ma deserto non interessa a nessuno. Chi fa politica oggi è dipinto come ladro o arrivista. Ma io facendo i conti avrei guadagnato di più facendo altro». Applausi. E brindisi in Cantina a seguire.













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