Politica

Rossi: Gentiloni garante dell’autonomia

Il governatore: «Urgente approvare la delega sulla giustizia». Fraccaro (M5S): «È un Renzi travestito, schiaffo ai cittadini»


di Chiara Bert


TRENTO. Da ministro degli esteri, parlando a Trento alla Festa dell’autonomia, Paolo Gentiloni definì «un’intuizione straordinaria» l’accordo Degasperi-Gruber e disse che che costruire una barriera al Brennero sarebbe stato «un errore fatale» da parte dell’Austria. Ebbe anche un lungo colloquio con il presidente della Provincia Ugo Rossi che oggi ha parole di stima e fiducia per il premier incaricato da Mattarella di formare un nuovo governo: «Gli ho mandato un messaggio di in bocca al lupo, questo incarico è una scelta più che saggia sia per calmare le fibrillazioni post-referendum, sia speriamo per arrivare ad una legge elettorale il più condivisa possibile. Dal punto di vista dell’autonomia - prosegue Rossi - da Gentiloni ci sentiamo garantiti. Conosce bene la nostra specialità e sa quali sono le nostre prerogative. Penso che ci potrà assicurare continuità rispetto alle partite che hanno già avuto un’istruttoria tecnica e attendono ora solo gli ultimi passaggi». Il governatore cita innanzitutto la delega sul personale della giustizia, «la cosa più veloce e urgente che attende solo il passaggio finale in consiglio dei ministri». Ma dal nuovo governo e dal nuovo ministro della sanità ci si attende anche la spinta finale per rispettare l’impegno sul Centro per la protonterapia che è stata inserita nei livelli essenziali di assistenza (cure pagate dal sistema sanitario nazionale anche ai pazienti da fuori Trentino). «Sarebbe sbagliato presentarsi oggi a Gentiloni con una mole di richieste - ammette Rossi - i temi statutari hanno bisogno di un supplemento di riflessione e molto dipenderà dalla durata del nuovo governo. Mi sto sentendo con i senatori Zeller e Panizza per stilare alcuni punti che ricorderemo al presidente del consiglio, tra questi la legge elettorale che in Trentino Alto Adige ha bisogno di parlamentari in presa diretta con il territorio». Il governatore si riferisce ai collegi uninominali attualmente previsti dall’Italicum e alle obiezioni delle opposizioni replica: «Cosa c’è di più democratico di un confronto diretto nei collegi? Basta vincere le elezioni!». E proprio a proposito di elezioni, Rossi ribadisce: «Bene Gentiloni, ma dopo aver fatto la legge elettorale meglio tornare alle urne, anche prima dell’estate. Tirarla troppo lunga non sarebbe rispettoso del risultato del referendum».

Opinione questa che lo accomuna al deputato del M5S Riccardo Fraccaro, che pure su Gentiloni ha un giudizio diametralmente opposto: «Oggi nasce il governo Renziloni, ennesimo schiaffo alla sovranità popolare», twitta. «Fallito il tentativo di calpestare i diritti per imbullonarsi alle poltrone, grazie al no di milioni di cittadini, il Pd riprova ad ottenere il medesimo risultato sotto le mentite spoglie di un esecutivo di emergenza. L'unica urgenza della casta è quella di intascare il vitalizio tirando a campare nella peggiore tradizione democristiana: per questo Renzi ha indicato Gentiloni come suo successore, una nuova maschera dietro cui nascondere lo stesso establishment. Il governo Renziloni serve solo per garantire i privilegi e fare una legge elettorale contro il M5S. Come abbiamo già fatto per la Costituzione, daremo battaglia per difendere la democrazia e la sovranità nazionale. Al voto subito».

Per Lorenzo Dellai, capogruppo di Democrazia Solidale alla Camera, il presidente Mattarella ha invece «assunto una decisione di equilibrio e di saggezza». «Gli avevamo confermato il sostegno pieno e responsabile del nostro gruppo parlamentare e siamo ben felici di confermare questa posizione dopo l'incarico a Gentiloni, al quale auguriamo buon lavoro. Ci pare che la soluzione della crisi si avvii così sul percorso che anche la nostra delegazione aveva sostenuto: una governo nella pienezza delle sue funzioni, che accompagni, tra l'altro, il parlamento nella fase di revisione del sistema elettorale, garantendo il presidio delle emergenze finanziarie e dei passaggi europei e internazionali». Soddisfatto anche il senatore del Patt Franco Panizza, secondo cui «il clima politico appare più praticabile rispetto a qualche giorno fa e questo governo può durare anche più a lungo di quanto qualcuno vorrebbe nel Pd». Dal Pd sia il senatore Giorgio Tonini che il deputato Michele Nicoletti hanno espresso stima e fiducia in Gentiloni, augurandosi però entrambi che dopo un accordo sulla legge elettorale si torni al più presto a votare. Per il senatore della Lega Sergio Divina l’incarico a Gentiloni dimostra che «si stanno organizzando per fare qualcosa di diverso da un governo che porti subito a elezioni»: «L’autonomia oggi ha da temere il solco sempre più ampio che si sta creando con le altre regioni».

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