Rossi e Zeni: «Vanno espulsi» Nove segnalati al Commissariato

Il governatore chiede di allontanarli dal progetto di accoglienza: «Grave danno a chi rispetta le regole» Il Patt: «Doveroso aiutare, ma non accettiamo scompiglio. Tempi più rapidi per le richieste d’asilo»



TRENTO. La reazione del governatore Ugo Rossi arriva durissima e in tempi stretti: nove nomi segnalati al Commissariato del governo, con la richiesta di allontanamento dal progetto di accoglienza e dal Trentino.

Per i vertici della Provincia la protesta dei profughi in via Brennero è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Pur nella consapevolezza che la situazione dei richiedenti asilo è particolarmente delicata, come la convivenza tra migranti di diversi Paesi che non possono lavorare, non c’era nulla che potesse far pensare alla reazione esplosa ieri. «Il blocco stradale effettuato da giovani migranti accolti nella residenza Brennero non è suffragato da alcuna concreta accettabile motivazione», chiariscono in una nota il presidente Ugo Rossi e l’assessore alle politiche sociali Luca Zeni. «Le persone richiedenti protezione internazionale oggi assegnate alla Provincia sono trattate nel pieno rispetto di tutti i requisiti di carattere formale e sostanziale previsti dalla normativa vigente e dagli accordi intervenuti fra la Provincia e il Commissariato del governo».

Rossi e Zeni sottolineano «il grave danno arrecato da questi pochi facinorosi, oltre al regolare scorrimento del traffico in città, alla causa di tutte le altre persone accolte nel progetto che si comportano ogni giorno con correttezza e nel rispetto delle regole della nostra comunità». «La Provincia intende rispondere con la massima severità richiedendo ai competenti organi dello Stato l’assunzione delle opportune iniziative disciplinari previste dall’ordinamento, incluso l’allontanamento dal territorio provinciale e dal progetto di accoglienza della Provincia».

Dura la condanna anche del Patt, il partito del governatore. «Non è tollerabile che venga contestato il sistema di accoglienza messo in campo dalla nostra Provincia che da sempre garantisce la massima dignità a tutti coloro che ne beneficiano», scrivono il segretario Franco Panizza e il capogruppo Lorenzo Baratter. «Come Patt riteniamo doveroso accogliere e aiutare i bisognosi, ma non accettiamo che in nome dell’accoglienza si crei scompiglio nella nostra terra. Non vogliamo certamente soffiare sul fuoco del populismo, che dopo i fatti di oggi sicuramente riprenderà vigore. Ecco perché chiediamo con forza che chi si permette di contestare il nostro sistema di accoglienza venga ripreso immediatamente e, se ne sussistono i motivi, allontanato. Allo stesso tempo rinnoviamo la richiesta al governo affinché vengano snellite le procedure di riconoscimento dei richiedenti asilo, troppo lunghe e indegne per un Paese civile, così da poter decidere in tempi rapidi chi ha diritto di fermarsi e chi deve essere rispedito nel Paese di origine». «Chi sputa nel piatto dove mangia vada a mangiare a casa sua», la sintesi di Baratter su Facebook.

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