Rossi al governo: «Ora basta manifestazioni pro Daniza»

Dopo l’ultimo corteo finito in rissa, la giunta prende posizione. Il presidente: «Siamo preoccupati, intollerabile l’immagine data del Trentino e delle sue istituzioni. Iniziative indigeste alla popolazione»


di Chiara Bert


TRENTO. Dopo l’ultimo corteo animalista pro-Daniza di domenica a Trento, finito in rissa, il presidente della Provincia Ugo Rossi e la giunta intervengono in via ufficiale e scrivono al governo perché affronti la situazione. «Non vogliamo limitare la libertà di espressione», chiarisce Rossi rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se la richiesta fatta pervenire al governo sia di non autorizzare nuove manifestazioni.

Ma il senso dell’appello della Provincia è chiaro: altri cortei con insulti e minacce ai trentini e alle loro istituzioni e la situazione può sfuggire di mano. «In giunta abbiamo parlato anche dell’ennesima pseudo-manifestazione animalista di domenica», ha spiegato ieri il governatore in chiusura di conferenza stampa, «ci dispiace per le persone coinvolte loro malgrado e ringraziamo le forze dell’ordine per il loro lavoro». «Al governo, attraverso i suoi organi sul territorio - continua Rossi - abbiamo rappresentato questa situazione assurda, con il Trentino luogo di iniziative ripetute sullo stesso tema. Queste ripetute manifestazioni degli animalisti in Trentino dopo la morte dell'orsa Daniza ci preoccupano e prima poi diventeranno indigeste alla nostra popolazione. Ci sono già segnali di insofferenza».

«Trentino vergogna d’Italia nel mondo», «Mele marce», «Stop al massacro», gli slogan che campeggiavano domenica sugli striscioni dei manifestanti. E la minaccia: «Ci saremo pure sulle piste di Madonna di Campiglio».

Il presidente Rossi reagisce: «La nostra preoccupazione nasce anche dall’immagine che viene data del Trentino e delle sue istituzioni: è intollerabile che veniamo dipinti con certe parole».

«Lasceremo al governo di fare qualsiasi tipo di valutazione e prendere decisioni per contenere questo ritornello contro la popolazione trentina che non può essere insultata ripetutamente», ha concluso Rossi.

A spingere la giunta ad assumere un’iniziativa formale nei confronti del governo devono essere stati anche gli annunci del fronte animalista che non intende affatto allentare la presa dopo la morte dell’orsa Daniza. Anche perché dopo l’occupazione degli uffici della Provincia in Piazza Dante, gli scontri con la popolazione al primo corteo di Pinzolo e la tensione delle successive manifestazioni a Trento, con l’ultima finita a botte e con un poliziotto ferito, gli animalisti si sono già dati appuntamento per l’8 dicembre, da tutta Italia, a Pinzolo e Campiglio, nel pieno della stagione invernale, per cospargere di sangue simbolico le piste da sci. Obiettivo: colpire il Trentino nel cuore dei suoi interessi turistici, sabotando l’immagine di un territorio attento alla natura.

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