Rivoluzione Rossi: basta dirigenti a vita

Gli incarichi futuri potranno essere revocati. Intanto scatta un maxi valzer di poltrone: nominati sei nuovi sostituti


di Luca Marognoli


TRENTO. Basta dirigenti a vita e incarichi speciali “parcheggio”, che assomigliano tanto a cimiteri degli elefanti. Nel giorno in cui scatta un nuovo valzer di poltrone, Piazza Dante decide che i capiservizio del futuro dovranno sottostare a regole diverse: lo stesso meccanismo di ascesa (dal terzo livello, di direttore di ufficio, al secondo, di dirigente, appunto) sarà utilizzabile in discesa. Qui più che della porta girevole (per cui al posto dei consiglieri diventati assessori subentravano i primi dei non eletti) si potrebbe parlare di “ascensore” della dirigenza. Ugo Rossi preferisce definirlo «una via di mezzo tra lo spoil system e un ricambio interno per valorizzare le competenze». Il presidente della giunta provinciale ha dato incarico al dipartimento per il personale di elaborare un sistema che consenta di avviare il nuovo corso, una rivoluzione che permetterà di «sperimentare un percorso trentino che sia d’esempio per il resto d’Italia», spiega il direttore generale Paolo Nicoletti.

Regole nuove che varranno soltanto per le nuove generazioni di dirigenti, ha precisato Rossi, escludendo qualsiasi effetto retroattivo. A chi gli ha chiesto se volesse incamminarsi sulla strada indicata da Renzi, ha risposto: «Non caricherei questa operazione di significati eccessivi né l’intenzione è di colpevolizzare qualcuno dei dirigenti attuali. È una questione di logica e di buon senso. Si tratta di modificare la regola che prevede che diventando dirigenti lo si resti per sempre. Questo non favorisce certo la mobilità».

Lo stuolo di “vecchi”, infatti, con i rallentamenti in uscita derivati dalla Fornero, costituisce un tappo che impedisce la crescita di una nuova classe dirigente, che Rossi vuole dotata «non solo di competenze tecniche ma anche e soprattutto manageriali e di leadership». L’idea alla quale stanno già lavorando Nicoletti e Comper, del Personale, è quella di creare un apposito “albo”, che funga da serbatoio delle risorse dirigenziali abilitate. Resterà inalterato, naturalmente, il sistema di accesso tramite concorso, ma non varrà più l’equazione “1 dirigente uguale 1 servizio”.

Proprio ieri la giunta ha deciso un’operazione di “adeguamento dei propri assetti”, con le promozioni di 6 direttori d’ufficio a sostituti dirigenti e diversi avvicendamenti. Un provvedimento - è stato detto - che oggi sarà presentato ai sindacati e che va nella direzione del Piano di miglioramento, che dispone una riduzione del 15% del numero dei servizi e del 10% del numero degli uffici entro il 2014. Il costo previsto è di circa 250 mila euro, a fronte di un costo del personale di 202 milioni, che sarà «ampiamente coperto» dai prossimi prepensionamenti, che in tutta la Provincia dovrebbero essere 400 (ma sarà Roma a dover dare il via libera).

Ecco i numeri della manovra: riduzione dei servizi da 56 a 54, derivante da 6 soppressioni e 4 nuove strutture (entro il 2014 dovranno scendere a 51); aumento degli incarichi dirigenziali speciali da 22 a 25, derivante da 2 soppressioni e 5 nuove istituzioni; aumento dei sostituti dirigenti da 1 a 7, derivante da 1 soppressione e 7 nuove istituzioni (di cui 2 nella Sanità), attraverso la valorizzazione di altrettanti direttori (i cui uffici vengono peraltro soppressi, per cui l’incidenza economica risulta pari alla differenza stipendiale); aumento degli uffici da 218 a 219, rispetto al limite massimo di 240 attivabili.

I nuovi incarichi scatteranno dal primo maggio. Nel dettaglio la Soprintendenza per i beni architettonici e archeologici (ora Flaim) e la Soprintendenza per i beni storico artistici, librari e archivistici (ora Daprà), vengono accorpati in una Soprintendenza unica guidata da Flaim; il Servizio supporto amministrativo e informatica (ora Dalvit) e il Servizio semplificazione (ora Pretto) vengono accorpati nel Servizio semplificazione e informatica, affidato a Pretto; il Servizio Finanza R&s (Michelini) e il Settore Gestione ambientale (Anderle) vengono soppressi; vengono invece istituiti il Servizio Aree protette, guidato da Claudio Ferrari, e il Servizio Sviluppo rurale, guidato da Giacomoni.

I cambi riguardano invece le seguenti strutture. Apop passa a Martorano; il Servizio Opere stradali e ferroviarie (Apop) a Monaco (sostituto); il Servizo per il Personale a Giampietro (sostituto); l’Appag a Molfetta (sostituto); il Servizio Politiche sociali a Olivo (sostituto); il Servizio Politiche sanitarie e per la non autosufficienza ad Anselmo(sostituto), l’Ente Museo Castello del Buonconsiglio a Dalpra, l’Apiae a Cainelli; il Servizio Bilancio e ragioneria a Elsa Ferrari (sostituto); il Servizio Valutazione ambientale ad Anderle; il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale a Zadra; il Servizio Commercio e cooperazione a Dalvit, il Servizio Antincendi e protezione civile a De Vigili; il Servizio Gestione strade a Zanetti; l’Apac a Caronna.

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