Riva del Garda: posta in ritardo, clienti scontenti

In certe zone, a Riva come ad Arco, la consegna non avviene prima dell'una



ALTO GARDA. Da qualche mese la corrispondenza non viene più recapitata nella giornata di sabato. Ma questa non è l'unica conseguenza della recente riorganizzazione del servizio postale. A Riva del Garda come ad Arco e nei centri minori molti utenti ricevono cartoline, lettere e giornali nel pomeriggio. Passi per le prime, ma non per il quotidiano.
«Che senso ha ricevere il giornale a metà pomeriggio?», osserva un'anziana signora di San Martino. Suo marito novantenne, che finché ce l'ha fatta si recava tutti i giorni in edicola, era abituato a passare la mattinata a leggere una colonna dopo l'altra di notizie locali e nazionali, ma ora, orfano del suo passatempo preferito, soffre di nervosismo e di noia. Adesso nella frazione arcense la posta il più delle volte arriva dopo le 13, quando va male anche alle 15.30. Un problema che riguarda altri paesi, ma non tutta la Busa, anzi per alcune zone va meglio rispetto a prima. Effetto della riorganizzazione del lavoro dei postini, appunto, che è stata fatta su scala distrettuale e non più comunale, e che tra l'altro ha introdotto variazioni nell'orario di lavoro.
Il personale adesso inizia ad operare mezz'ora più tardi rispetto al passato. A Riva si comincia alle 7.30 e si prosegue fino alle 15, ad Arco e a Dro dalle 8 alle 15.30, a Bezzecca dalle 8.15 alle 15.45. I postini, che trascorrono le prime due ore in sede per lo smistamento della posta, devono recapitare la corrispondenza entro l'arco orario loro assegnato, seguendo un percorso definito a tavolino in base a criteri precisi. Ad esempio, se nel giro sono compresi uffici e aziende che chiudono alle 12, a questi la posta deve essere consegnata entro mezzogiorno. In mezzo poi ci deve stare anche la pausa pranzo. Ecco quindi perché ci sono bussole che rimangono vuote fino all'una e anche dopo. E, ancora, ecco perché agli uffici postali tanto di Riva quanto di Arco continuano ad arrivare lamentele, che però difficilmente otterranno soddisfazione. Tanto per cominciare, il numero dei postini è diminuito: da 16 a 15 a Riva, da 12 a 11 ad Arco. La riduzione di personale ha portato non solo all'abolizione del servizio di sabato, ma inevitabilmente anche alla revisione e all'ampliamento delle aree di competenza. È chiaro che in certi casi la qualità del servizio percepita dai clienti ne ha risentito negativamente, ammette la responsabile distrettuale del recapito Emanuela Laste. È anche vero però che negli ultimi anni, soppiantato da altri mezzi e metodi di comunicazione, il volume della corrispondenza tradizionale è diminuito. D'altronde, aggiunge Laste, le Poste, per recuperare terreno, stanno potenziando il profilo commerciale per fornire ai clienti un servizio più ampio e personalizzato.
Comunque, per quel che riguarda i ritardi del servizio recapito e in seguito alle proteste di molti clienti, Emanuela Laste ha richiamato tutti i portalettere per chiedere loro di modificare, là dove possibile, il proprio itinerario per soddisfare le richieste. «Cerchiamo di fare del nostro meglio - assicura la dirigente - ma non si può pretendere che i postini facciano il giro due volte». (d.r.)













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