Riva, allarme dal lago: «Un cadavere in acqua»

Tre ore di ricerche con squadra nautica della polizia, vigili del fuoco ed elicottero. Si ipotizza possa trattarsi di Wladimir Pizzedaz, ma il corpo non è stato trovato


di Matteo Cassol


RIVA. È stata una domenica di impegno su due fronti, quella di ieri, nella ricerca del corpo di Wladimir Pizzedaz, imprenditore rivano di cui non si hanno notizie da una quindicina di giorni dopo che era uscito in solitaria in barca e dopo che il suo Comet era stato trovato senza più nessuno a bordo più o meno all’altezza di Navene. Da una parte ieri attorno alle 13 è stato lanciato l’allarme per il possibile avvistamento di un cadavere che si ipotizzava potesse essere quello del disperso (con successive estese operazioni di verifica che però non hanno dato riscontri), dall’altra i Volontari del Garda di Salò erano al lavoro con scansioni in profondità – come saranno anche nei prossimi giorni – lungo la rotta verosimilmente seguita dall’imbarcazione nel momento in cui l’uomo sarebbe finito in acqua.

Per quel che riguarda l’episodio più estemporaneo ma potenzialmente risolutivo, nel primissimo pomeriggio gli occupanti di una barca hanno sentito un tonfo, accorgendosi che lo scafo aveva impattato contro qualcosa che sembrava essere la schiena di cadavere: le perlustrazioni si sono concentrate nella porzione di lago tra l’hotel Pier e il litorale rivano, con la Polizia, i vigili del fuoco volontari di Riva con due barche e un gommone, i pompieri di Trento con l’elicottero a sorvolare per un’ora e mezza e gli “utenti” dell’acqua (velisti e surfisti) avvertiti e invitati a collaborare, ma centinaia di occhi non sono riuscite ad avvistare più nulla, con la “caccia” che è stata sospesa alle 15.30. L’ipotesi è che, se di corpo si trattasse, lo scontro con la barca potrebbe averne modificato le condizioni facendolo nuovamente andare a fondo.

Nei pressi di Tempesta, al limitare del confine trentino, erano e saranno all’opera invece i Volontari del Garda guidati da Mauro Fusato, attivi con un sonar adatto a quelle quote abissali (si parla di oltre trecento metri) e, nel caso si individuasse un “bersaglio” compatibile con una sagoma umana, in grado di scendere con un Rov, minisommergibile telecomandato in grado di effettuare riprese video. Il perimetro da scandagliare è stato delineato anche sulla base delle immagini delle webcam degli alberghi circostanti. Il compito non è comunque agevole, tanto più se davvero la salma di Pizzedaz fosse stata avvistata altrove.

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