«Rifiuti, presto un nuovo piano: li gestiremo tutti in Trentino» 

Il Caso della settimana. L’assessore all’ambiente Mario Tonina anticipa le intenzioni della giunta provinciale per affrontare il post-Ischia Podetti: «Stop ai conferimenti fuori provincia. Nuova discarica? Dovremo valutare»


Luca Petermaier


Trento. La discarica di Ischia Podetti (come abbiamo visto nei giorni scorsi) ha i giorni contati. Meglio sarebbe dire “gli anni contati” (sei, massimo sette, dicono gli ingegneri della Provincia) ma pur sempre di una fine abbastanza vicina nel tempo stiamo parlando. Oggi Ischia Podetti (50 metri di altezza e 3 milioni di tonnellate di materiale conferito) raccoglie i rifiuti speciali industriali, i fanghi da depurazione e il residuo urbano di tutto il Trentino. Nel giorno del suo esaurimento la nostra provincia dovrà essere pronta a partire con un piano B che consenta un’alternativa alla raccolta di quella parte (circa il 20%) che le famiglie trentine non riciclano. Percentuale fisiologica e che non pare destinata ad aumentare ancora (siamo già oggi al top in Italia). Che fare, allora? «Dobbiamo subito metterci al lavoro per rinnovare il Piano provinciale dei rifiuti, fermo al 2014 e mai neanche preso in considerazione dalla giunta precedente» - spiega l’assessore all’ambiente Mario Tonina, che da poco ha ricevuto le deleghe in materia. «Spetta a noi - in questo momento - mettere mano al Piano perché sei-sette anni passano in fretta» - assicura Tonina.

«Dobbiamo assolutamente trovare soluzioni dentro i nostri confini per riuscire a gestire in autonomia i nostri rifiuti e non pensare di poter ricorrere a soluzioni esterne. Una nuova discarica? In questo momento è prematuro azzardare soluzioni tecniche. Purtroppo - ragiona Tonina - non sempre è stato possibile affrontare il tema rifiuti in modo responsabile e soprattutto autonomo perché abbiamo avuto la contrarietà di cittadini e comitati. Ma continuare a pensare che siano gli altri a gestire la nostra parte di rifiuto non riciclabile è un ragionamento non coerente con la nostra storia di autogoverno».

Sulle soluzioni pratiche, oggi, è difficile scendere nel dettaglio. C’è un Piano da aggiornare, ci sono confronti tecnici da fare: «Ma oggi non possiamo più far finta di niente. L’intenzione è quella di chiudere al nostro interno il ciclo dei rifiuti. Come, è da valutare. Certo, escludo che li porteremo ancora fuori provincia. Primo perché non è giusto. Secondo perché già oggi i nostri vicini ci stanno dicendo che il nostro materiale di scarto non li vogliono più. Penso alla Provincia di Bolzano al cui inceneritore conferivamo 15 mila tonnellate di rifiuti all’anno e che oggi ci chiede di ridurre i conferimenti a 10 mila tonnellate. I cittadini devono capire che oggi il tema rifiuti va affrontato in modo serio e responsabile».

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