Rifiuti: il governo fa pagare l'IvaA Trento in arrivo la prima rata

I gestori attendevano una norma chiarificatrice dopo che lo scorso luglio la Corte Costituzionale aveva stabilito che la Tia non è una tariffa e come tale non può essere soggetta all’Iva del 10%: il governo dice che invece si paga e quindi partiranno a breve le bollette



TRENTO. Sulla tariffa rifiuti va pagata l’Iva. Dopo un anno di incertezza, il governo smentisce la Corte Costituzionale e sblocca così la prima rata della fattura, che a giorni arriverà nelle case dei trentini. A rischio i rimborsi chiesti dalle associazioni dei consumatori.
I gestori attendevano una norma chiarificatrice dopo che lo scorso luglio la Corte Costituzionale aveva stabilito che la Tia non è una tariffa e come tale non può essere soggetta all’Iva del 10%. Un pronunciamento che in tutta Italia aveva aperto un enorme capitolo rimborsi, stimati dall’Anci in un miliardo di euro. In Trentino la cifra è stata calcolata in oltre 37 milioni di euro, più di 8 solo per la città di Trento.
Da allora l’incertezza regnava sovrana e aveva costretto anche Dolomiti Energia a sospendere la prima rata delle fatture. «Se mettessimo l’Iva andremmo incontro a centinaia di ricorsi - aveva spiegato un mese fa l’ad Marco Merler - se invece non la mettiamo, rischiamo di incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle entrate».
La situazione si è sbloccata pochi giorni fa, quando si è appreso della norma interpretativa inserita nel decreto legge sulla manovra economica del governo: la norma stabilisce che la tariffa di igiene ambientale non è una tassa, quindi si può continuare ad applicare l’Iva. Una mossa - sostengono in molti - per evitare un buco nei conti pubblici e disinnescare la mina dei rimborsi.
Tempi brevi, a questo punto, per l’emissione delle fatture da parte di Dolomiti Energia, un passaggio che garantisce l’equilibrio finanziario della società ed evita agli utenti due rate troppo vicine. Per le bollette dei cittadini dunque non cambierà nulla.
Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Per Federconsumatori si tratta di un pasticcio del governo. «La norma della Finanziaria vale solo per il futuro - spiega Pasquale De Matthaeis - ma questo non toglie che i cittadini debbano essere risarciti per quanto hanno indebitamente pagato in passato, come sancito dalla Corte Costituzionale. Abbiamo promosso una serie di cause-pilota in tutta Italia, a breve sarà pronta quella di Rovereto. Appena avremo in mano una sentenza, partiremo con le richieste di risarcimento». Molto scettico anche Carlo Biasior, avvocato del Centro tutela consumatori: «Questa norma non può stare in piedi. È evidentemente un modo per evitare un buco finanziario, ma da giurista credo che lascerà spazio ad altri ricorsi e sarà impugnata di nuovo. La Corte Costituzionale è stata chiara, la Tia è una tassa e come tale non soggetta ad Iva».

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