Rifiuti, al Magnete bruciano i bidoni

Trinchero (amministratori di condominio): «Nei grandi complessi la raccolta del residuo diventa istigazione a delinquere»


di Luca Pianesi


TRENTO. «La situazione in certi condomini è molto problematica. Martedì notte, per esempio, in zona Magnete, sono stati bruciati alcuni bidoni. La raccolta dei rifiuti, fatta in questa maniera, diventa una vera e propria istigazione a delinquere». Emanuele Trinchero, membro della Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari di Trento (Anaci), gestisce in prima persona diversi condomini della città. E proprio gli stabili che presentano una molteplicità di famiglie e di inquilini sono quelli che stanno evidenziando le maggiori criticità legate allo smaltimento dei rifiuti. Da quando è stata introdotta la Tares, infatti, in molti complessi sono stati rimossi i bidoni del residuo, perché i condomini non differenziavano correttamente i rifiuti, e sacchi indiscriminati, materassi, elettrodomestici e spazzatura di ogni tipo, stanno finendo lungo le strade, abbandonati all’incuria, in mezzo alle aree verdi attigue ai palazzi o sui marciapiedi. «La situazione dei condomini – spiega Trinchero – va distinta in due categorie: ci sono i complessi di città, abitati da inquilini che risiedono stabilmente negli appartamenti, che non sono troppo numerosi e che sono facilmente controllabili. In questi, pur essendoci stata con il debutto della Tares, qualche criticità, i problemi si stanno risolvendo. E come amministratori stiamo ricevendo anche l'aiuto dei cittadini che si monitorano e si gestiscono l’un con l’altro. Poi ci sono i grandi condomini, quelli cono qualche centinaio di abitanti per palazzo. In questi la situazione è assolutamente ingestibile. Penso alle zone del Magnete, a Treno Nord: lì abbiamo un turnover continuo di abitanti. Ci sono persone che arrivano, si fermano, per 4 o 5 mesi e poi cambiano casa. Ci sono tantissimi stranieri che faticano a parlare e capire l'italiano. E lì tutta la responsabilità è scaricata sulle spalle degli amministratori di condominio. Come buttano la immondezza gli inquilini, dove la abbandonano, quando e come differenziano; tutto viene rimesso alla nostra responsabilità. Ma noi non abbiamo mezzi per intercedere e per punire». E martedì notte, intorno alle 22.30, in via Stenico 26, proprio sotto ad uno dei caseggiati del Magnete sono stati bruciati dei bidoni della carta e dell'organico. Un incendio immediatamente domato dai vigili del fuoco, allertati dagli abitanti, che però ha danneggiato irrimediabilmente i contenitori che, ieri mattina, sono stati rimossi. «Erano gli unici rimasti – prosegue Trinchero – visto che quelli del residuo erano già stati portati via dalla Trenta perché gli inquilini che facevano la differenziata correttamente erano pochissimi. Le cose funzionavano molto meglio prima dell'introduzione della Tares, quando per questi grandi condomini c'erano i compattatori. Almeno la spazzatura non finiva in strada. Se si volessero raggiungere dei buoni livelli di raccolta in questi quartieri, la Trenta dovrebbe fare controlli a tappeto, aumentare la comunicazione e promuovere un'informazione anche in lingua non italiana. Qualche settimana fa, proprio al Magnete, 4 o 5 abitanti volenterosi hanno girato casa per casa a spiegare ai loro vicini come fare la differenziata. E sono stati accolti a braccia aperte. A dimostrazione del fatto che se ci fosse una migliore informazione, anche in queste zone le cose potrebbero migliorare. Ma se ne deve fare carico il gestore della raccolta dei rifiuti, non si può sperare che tutto venga sistemato da volontari o amministratori di condominio. Se il Comune dice di non avere risorse e mezzi, noi ne abbiamo ancora di meno». Ed anche al Trentino continuano ad arrivare le segnalazioni dei lettori di realtà degradate e di condomini in difficoltà sul piano della gestione rifiuti, non solo a Trento Nord, ma anche in San Pio X, Trento Sud ed in collina. Una questione, quella dei condomini, ancora aperta e da definire.

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