Riaperto dopo un anno il bar stazione di Dermulo

La saracinesca è stata rialzata da Giacarlo Abram assieme a due collaboratori L’obiettivo è farlo diventare punto di ritrovo con una sala Internet gratuita


di Giacomo Eccher


DERMULO. Dopo quasi un anno ha riaperto i battenti il bar stazione. Nuovo titolare con contratto sottoscritto già da un paio di mesi con la Trentino Trasporti, è l'ex docente universitario (e già sindaco di Ronzone) Giancarlo Abram che è intenzionato a fare della stazione di Dermulo la “vera” porta turistica dell'Alta valle di Non.

A condurre il locale per intanto sono due collaboratori, il veronese Marco Saccomani, 49 anni, e la giovane moldava Anna Poting. Per ora la struttura funziona solo come bar ma l'idea di Abram è di ampliare via via una gamma di servizi per fare della stazione un luogo gradevole per la sosta di viaggiatori e pendolari anche con servizio di pasti veloci.

Tra le idee avanzate da Abram (che ipotizza un “modello Dermulo” per le stazioni, un modo di essere che potrebbe essere applicato pure in altre località trentine), c'è l'attivazione, nel locale già occupato dall'Apt, di un punto Internet (tre postazioni con due stampanti, gratuito, salvo il costo della stampa), dove ci si può mettere a lavorare, oltre che a curiosare in rete.

Altre due proposte si riferiscono a un angolo per la musica spontanea o per cori, su spartiti multimediali, e ad uno spazio per la promozione dei prodotti biologici delle valli di Non e di Sole. Queste le idee sul tavolo ma per intanto l'avvio è stato soft, limitato al solo bar.

«Una partenza graduale, comunque dovevo aprire per contratto entro il 30 settembre e per le altre iniziative c’è tempo e soprattutto servono permessi e collegamenti che ancora non sono disponibili», afferma Abram.

A gestire il locale, con la giovane moldava Anna, da due anni in Italia, c'è come detto Marco Saccomani detto “Giamburaska”, nato ad Isola della Scala nel Veronese e residente in Thailandia, a Pattaya. Si definisce mago, musicista, giocoliere con un passato da organizzatore e interprete di giochi di strada con cui aveva costruito, nel Veronese (a Vallese di Oppeano) un’agenzia che era arrivata a contare fino a quindici collaboratori. Ma i committenti non pagavano (nell’elenco, pubblicato su Internet da Saccomani, anche alcuni Comuni veronesi) e vista l'impossibilità (per la farraginosa burocrazia italiana) di recuperare quanto gli spettava, ha chiuso l'attività e, complice anche la intervenuta separazione dalla moglie, si è trasferito all'estero. Dopo tre anni è tornato in patria e si è trovato disoccupato. A Dermulo si è così reinventato barista seguito da quella che definisce la sua vera (e fedele) “consorte”, una chitarra classica, che suona abitualmente.

La stazione di Dermulo, che era stata completamente rinnovata una decina di anni fa. Nel 2009 era stata chiusa la biglietteria e se ne era andato anche l'ufficio informazioni dell’Apt. Sempre nel 2009, esattamente nel mese di aprile, era stato riaperto il bar (dopo quasi un quinquennio di serrande abbassate) che fungeva pure da biglietteria, ma un anno fa, ufficialmente per malattia della ex titolare, aveva chiuso i battenti.

Ora ci riprova quindi Giancarlo Abram, ma sarà dura perché Dermulo, un paese che conta poco più di duecento residenti, ha pochi parcheggi ma ben quattro bar: il Victory, il bar Agip, il KiosKo e appunto il bar stazione.

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