Restaurata la torre del trampolino

Ottimo lavoro: anche se non si tornerà a tuffarsi. Ora manca solo il faro


Giancarlo Angelini


RIVA. Bello, elegante, svettante tra Rocca e porto delle barche della Fraglia Olivi nell'ardita struttura ideata più di 80 anni fa da Giancarlo Maroni, il "trampolino" dei tuffi alla Spiaggia degli Olivi, liberato dalle impalcature che lo fasciavano, si presenta da qualche giorno superbo dopo i lavori di restauro e consolidamento voluti dall'Amministrazione comunale.

Tolte le ragnatele di tubi e tralicci che sulla parte ovest sorreggevano le insegne dell'ex dancing, la torre dei tuffi domina ora sull'intero complesso della Spiaggia, monumento perenne al genio dell'architettura rivana. E luogo «cult» per generazioni di giovani, che qui hanno imparato e trasmesso l'arte di librarsi nell'aria per poi tuffarsi nelle acque del Garda.  L'opera di ripristino, delegata all'impresa Azzolini, oltre ai lavori di consolidamento murario, ha provveduto a rinchiudere con una ringhiera continua le piattaforme della "seconda" e della "terza", cosicché non rimane il varco dove prima si accedeva alle assi delle pedane. E' rimasta, invece, a ricordo dei tuffi, la struttura della "quarta" dove è nuovo l'assito portante.

Se a tutti piace il lavoro svolto, in tutti, peraltro, si erge forte lo sconcerto per quel pallido colore bianco-ospedale col quale il tutto, dalla Spiaggia degli Olivi al trampolino, s'è deciso di dipingere e le strutture. Il famoso "giallo Maroni" - che l'architetto aveva personalmente scelto, dalla centrale idroelettrica, alle case del centro storico, proprio per dare una impronta di pastello mediterraneo alle sue creazioni - è stato dimenticato, con un errore, a detta di tutti i vecchi rivani, veramente macroscopico. Si spera si possa porre rimedio in tempi brevi.

Come in tempi altrettanto brevi si deve porre rimedio alla scelta che hanno subito fatto parere ed oche di trasformare in pollaio le belle rinnovate pietre e lastricature dal complesso Spiaggia, dove già ora vi sono strati di guano insopportabili, puzzolenti, antigienici e deturpanti.

Ed, infine, ma non ultima per avere tutto com'era nell'idea primaria, è auspicabile la reinstallazione sulla sommità del trampolino del faro girevole, con la sua lama di luce che nottetempo sciabolava sulle acque del golfo rivano, a segnalare (mentre quello a Desenzano marcava il limite sud) il punto più nord del lago Benaco. Anche qui i rivani più in là con gli anni, memorie storiche della vita cittadina, sperano che i giovani reggitori della città e coloro che operano certe scelte, tornino all'originale e mettano in esecuzione ciò che l'architetto, la consuetudine, l'idea di base, ha portato alla realizzazione di Spiaggia degli Olivi e della sua elegante, bellissima torre-trampolino.













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