Raid incendiario: si cerca nei fascicoli

La finanza indaga sul lavoro di Segnana che spiega: «Mai avuto minacce»



TRENTO. Si sente ancora l'odore di fumo e si lavora di spugna e di straccio per togliere tutta la fuliggine da scaffali e documenti. Il giorno dopo l'attentato incendiario, nello studio della commercialista Marilena Segnana, si cerca di tornare alla normalità riprendendo anche il lavoro dove era stato interrotto. E vanno avanti anche le indagini con la guardia di finanza che è tornata negli uffici sia per parlare con Segnana e i suoi collaboratori che per controllare alcuni documenti. Si tratta di incartamenti legati all'attività lavorativa di Marilena Segnana e in particolare a fallimenti che vengono definiti «delicati» sia per le persone coinvolte sia per le cifre delle bancarotte.

Insomma, si inizia a scandagliare le varie possibilità anche se non c'è per ora una via precisa, non c'è insomma, un'ipotesi che sia più forte delle altre. La stessa commercialista ancora non è riusciti a farsi un'idea di chi possa aver dato fuoco alla porta dello studio di via Manzoni. «Posso pensare che si sia trattato del gesto di un balordo - spiega - che ha colpito senza sapere di chi fosse l'ufficio. Ma posso anche pensare che sia stata un'azione legata al mio lavoro. Seguiamo varie situazioni, di diverso tenore e magari si tratta del gesto di qualcuno legato ad un mio lavoro cui non penserei neppure».

Gli incarichi dello studio di commercialisti - che si è occupata anche di fallimenti molto noti come quello Areoterminal - non sono limitati al Trentino ma sono anche extraregionali. Ieri, ad esempio, Marilena Segnana era occupata in Lombardia. «Oggi sono tornate le forze dell'ordine - prosegue la professionista - e hanno voluto sentire sia me che i miei collaboratori. Non so veramente cosa dire se non che sia nei giorni scorsi, sia in passato non ho mai ricevuto minacce o avvertimenti di alcun genere».

Il lavoro degli investigatori (sul caso sono impegnati sia le fiamme gialle che gli agenti della polizia locale, i primi ad intervenire dopo l'allarme lanciato ai pompieri) non è limitato all'analisi dei documenti dello studio. Lunedì pomeriggio poco prima delle 14, ossia poco prima dell'incendio, nella zona del palazzo è stato notato un uomo con il volto coperto che camminava portando con sé due taniche di benzina. E sarebbe stato visto anche salire al quarto piano dello stabile al civico 16, ossia dove c'è lo studio. Per la sua identificazione potrebbero venire in aiuto anche le riprese delle telecamere che ci sono in via Manzoni e che saranno analizzate.

Intanto le collaboratrici di Segnana cercano di tornare alla normalità. Lo spavento è stato tanto. Hanno sentito odore di bruciato. Hanno aperto la porta e hanno visto le fiamme. L'estintore è servito a poco e per evitare di respirare il fumo si sono riparate sul terrazzo. In attesa dei pompieri.













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