Racket dei minorenni, un sedicenne arrestato

Il giovane e due complici si facevano consegnare venti euro a testa da un ragazzo di tredici anni e poi spacciavano hashish e marijuana nelle scuole cittadine



TRENTO. Avevano preso di mira un ragazzino di 13 anni. Lo minacciavano di riempirlo di botte se non li avesse pagati. Venti euro a testa per la protezione. Un racket tra minorenni organizzato da tre ragazzini, uno di 16 anni e mezzo e due che hanno meno di quattordici anni. I tre gestivano anche un fiorente spaccio di droga nelle scuole professionali di Trento. Vendevano hashish e marijuana sia a scuola che nei tradizionali punti di ritrovo dei giovani. Per questo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Trento un ragazzino di 16 anni e mezzo originario dell’est Europa, ma adottato da una famiglia trentina. I suoi due complici, entrambi sotto i 14 anni e trentini, non sono imputabili e per questo se la cavano con una segnalazione ai genitori. L’arrestato è stato affidato a una struttura specializzata. Non si tratta di tre ragazzi che provengono da situazioni di particolare disagio o degrado sociale. Le loro sono famiglie sono normali, per quanto la parola normalità possa avere un senso.

Questo, però, non ha impedito ai tre di taglieggiare un ragazzino di tredici anni. I loro guai sono nati proprio dalla loro avidità. La storia inizia in gennaio. I tre avevano preso di mira l ragazzino e pretendevano che pagasse loro la protezione. Si trattava di venti euro a testa. Ovvero 60 euro. Le richieste avvenivano sia con sms che nel corso di incontri. I tre piccoli gangster minacciavano la loro vittima di picchiarlo se non avesse dato loro i soldi. In un primo tempo, il ragazzino si è piegato al ricatto. Ha pagato credendo di poter mettere fine a quel tormento. Però, non aveva calcolato che la avidità dei tre li avrebbe portati a chiedere sempre di più. E così è stato. Dopo i primi pagamenti, i tre, invece di accontentarsi, hanno intensificato le loro richieste. La loro vittima non sapeva più che fare. Tutti quei soldi non li aveva. Così si è confidato con il padre che ha presentato denuncia ai carabinieri. I militari hanno rintracciato i tre tramite i numeri di cellulare e poi hanno chiesto alla Procura presso il Tribunale dei minori di custodia cautelare nei confronti del ragazzino di sedici anni e mezzo.

Nel corso delle indagini e delle successive perquisizioni poi sono emersi nuovi elementi che hanno aggravato la situazione dei tre. I militari hanno trovato consistenti quantitativi di hashish e marijuana. E’ emerso che i tre, soprattutto il ragazzino arrestato, spacciavano droga nelle loro scuole e anche a coetanei di altre scuole. Lo spaccio sarebbe avvenuto anche in luoghi di ritrovo in città. Adesso il ragazzino più grande rischia grosso.

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