Raccolte 80 firme contro i camion sulla ciclabile

Lavis, la protesta per il passaggio dei mezzi pesanti concesso alla La-Vis «Via Lungo Avisio è una strada per passeggiate e bici e così deve rimanere»


di Daniele Erler


LAVIS. I camion della cantina La-Vis su via Lungo Avisio? I residenti sono contrari, ed esprimono il loro dissenso con una raccolta firme. La petizione, indirizzata al servizio bacini montani della Provincia, è stata consegnata anche al sindaco ed ai consiglieri comunali giovedì, prima dell'avvio dei lavori del consiglio. Più di ottanta firme già raccolte, in calce ad un testo in cui si esprime senza mezzi termini la contrarietà al progetto.

Come noto, la via, che costeggia il tratto destro del greto dell'Avisio, è di proprietà del Demanio Idrico della Provincia, seppure la concessione sia stata data (sul finire degli anni Ottanta) al Comune di Lavis. Tradizionalmente, il tratto di strada è utilizzato come passeggiata, interdetta alla circolazione dei mezzi dei non residenti, imbocco per la vicina pista ciclabile. Ora però (e la richiesta formale è arrivata sul finire dello scorso anno) la cantina La-Vis ha chiesto al Comune di concedere il transito ad un numero non definito di mezzi pesanti, permettendone così l'ingresso nella sede lavisana, anche in vista dei lavori d'interramento della Trento-Malè (che precluderanno temporaneamente l'accesso dalla nazionale). Il fine della cantina è quello di espandere i propri possedimenti su un'area confinante con l'attuale sede, e che ha un imbocco proprio su via Lungo Avisio. In questo modo, a Lavis potrebbe trovare spazio anche un nuovo impianto d'imbottigliamento di Cantina Girelli di Trento. Se l'idea ha trovato il parere favorevole di Sindaco e giunta (che hanno inoltrato la richiesta alla Provincia, a cui spetta – in quanto proprietaria della via – l'ultima parola), ora i cittadini vogliono dire la loro.

«Le ipotesi del progetto ci vedono nettamente contrari», spiegano nella nota. «Non capiamo la ragione per la quale un impianto produttivo debba essere spostato da una zona residenziale di Trento su un'area agricola al ridosso di una zona residenziale di Lavis». Per i firmatari, «ci sarebbero ricadute negative sulla pianificazione e sulla vivibilità della comunità di Lavis». Il nuovo impianto della La-Vis potrebbe, piuttosto, trovare spazio «in uno dei tanti capannoni vuoti presenti nella zona industriale». E se non piace l'allargamento della sede della cantina, altrettanto l'idea di far transitare i camion su via Lungo Avisio. «Attualmente è utilizzata come pista ciclabile», spiegano. «Il passaggio di camion, oltre a costituire serio pericolo per i ciclisti, non costituirebbe un bel biglietto da visita per il turismo verde, locale ed estero».

«Facciamo inoltre presente – concludono – che via Lungo Avisio è molto utilizzata non solo dai residenti, ma anche da moltissimi lavisani (tra i quali molti ospiti della vicina Casa di Riposo) come passeggiata, considerata la tranquillità attuale del traffico veicolare».













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