Quant'è verde l'energia della valle

Nella classifica di Legambiente i comuni trentini al top della produzione


Robert Tosin


TRENTO. Quindici comuni trentini nella top 50 delle città con più pannelli solari, il piccolo centro di Isera al terzo posto nazionale per il fotovoltaico nella nuova edilizia, in quattro nella classifica tra i migliori produttori di energia per teleriscaldamento attraverso le biomasse. Eccolo qui il Trentino verde, premiato da Legambiente per la sua attenzione all'eco-energia.
Se l'Alto Adige maramaldeggia nelle più disparate classifiche redatte da Legambiente, il Trentino non sfigura affatto. E' assente nell'eolico, per ovvi motivi, e non eccelle sul fotovoltaico, è vero, ma l'energia verde è un tratto distintivo della nostra provincia. A fare la parte dei leoni sono i Comuni più piccoli, magari perché hanno dovuto fare di necessità virtù. Per tutte le aziende (quindi anche quelle pubbliche) la voce energia che sta a bilancio pesa moltissimo. Questo vuol dire distrarre fondi da investimenti e servizi. Quale miglior modo, dunque, per salvare qualche euro se non inventandosi da una parte attenti economisti, dall'altra accorti protettori della ricchezza principale del Trentino, e cioè l'ambiente. Certo, il territorio offre diversi vantaggi tanto che le centrali idroelettriche aiutano molto da questo punto di vista. Non a caso il Trentino Alto Adige è la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per produzione di megawatt con l'idroelettrico, ben 3.112). Per la sua ricerca accurata, Legambiente ha tenuto conto di questo aspetto, di fatto escludendolo nel giudizio sul virtuosismo dei Comuni. La fortuna di avere torrenti e fiumi in abbondanza non avrebbe dovuto incidere su quelle che invece sono precise scelte politiche. Come quella, per esempio, di obbligare i costruttori a inserire l'aspetto fotovoltaico nei nuovi progetti edili. Isera in questo modo già produce 805 kilowatt (terzo posto in Italia) e Carano 500 (al quinto posto). Da ricordare anche che Isera per prima ha sperimentato la trasformazione delle barriere antirumore lungo l'autostrada in collettori di energia solare, utilizzata per l'illuminazione pubblica. Su questo solco si inserisce anche la prossima realizzazione lungo la statale della Valsugana di un analogo progetto.
Ma la classifica forse più curiosa e originale è quella che mette in fila i Comuni che riescono a soddisfare tutti i bisogni energetici dei propri abitanti utilizzando fonti rinnovabili. Ebbene, nei primi venti troviamo due paesi trentini: Cavalese e Fondo. I quali utilizzando un mix di fonti, dalle biomasse al solare, dal fotovoltaico alle mini centrali idroelettriche. La classifica è altrimenti monopolizzata dai Comuni trentini, con qualche "intrusione" di due realtà aostane.
Dove il Trentino non ha rivali è sulla diffusione del solare. Quindici comuni appaiono nella classifica dei primi cinquanta per rapporto tra superficie "pannellate" e abitanti. Anche qui sono i piccoli paesi a distinguersi: da Cloz a Castelfondo, da Romallo a Tres tanto per fare alcuni nomi.

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