Qualità della vita, Trentino al top

Presentato il Rapporto Quars: al secondo posto l'Emilia Romagna



TRENTO. Il Trentino Alto Adige in testa, seguito dall'Emilia Romagna e poi dall'Umbria: sono le Regioni dove si vive meglio per qualità della vita e sviluppo sulla base di sette indicatori (ambiente, economia e lavoro, diritti e cittadinanza, salute, istruzione e cultura, pari opportunità e partecipazione) che compongono la graduatoria del Quars (Qualità regionale dello sviluppo) messa a punto dalla campagna Sbilanciamoci! promossa da 47 associazioni della società civile.

Nell'IX Rapporto Quars il Trentino si riconferma in prima posizione, grazie ai risultati eccellenti ottenuti in economia e lavoro, diritti e cittadinanza, ambiente. La regione si mostra ricca, attenta al territorio, con una cittadinanza impegnata in organizzazioni della società civile e dove anche l'indicatore relativo all'istruzione e alla cultura è migliorato e si colloca al di sopra della media delle Regioni.

Al secondo posto si posiziona l'Emilia Romagna; segue l'Umbria che passa dal sesto al terzo posto, primeggiando nelle pari opportunità. Al quarto posto pari merito si pongono Valle d'Aosta e Toscana; quest'ultima perde una posizione rispetto allo scorso anno. La Valle d'Aosta riconferma valori tra i più alti in ambiente e pari opportunità ma non continua il percorso di miglioramento dei diritti e peggiorano i risultati dell'indice relativo alla salute; il Friuli perde una posizione rispetto allo scorso anno.

Il Veneto, al contrario, guadagna una posizione collocandosi bene negli indicatori relativi a economia e lavoro, salute e partecipazione. Le Marche occupano l'ottava posizione mentre la Lombardia mantiene la posizione dello scorso anno, migliorando diritti e cittadinanza ma continuando a presentare scarsa qualita' ambientale. Quanto al Piemonte, mantiene la posizione dello scorso anno mentre la Liguria è la penultima a ottenere un Quars positivo. Il Lazio è in dodicesima posizione e recupera la posizione persa lo scorso anno.

All'altro estremo della classifica, si pongono quattro Regioni del Mezzogiorno: Puglia, Calabria, Sicilia e Campania presentano valori quasi sempre al di sotto della media e occupano le ultime posizione dell'indice. Prima di queste Regioni, la parte negativa della classifica viene aperta dall'Abruzzo, con un risultato complessivamente peggiorato rispetto all'anno scorso; seguono Molise, Sardegna e Basilicata che presentano risultati in prevalenza negativi, nonostante qualche eccezione positiva, come nel caso del Molise, che ottiene valori soddisfacenti relativamente a istruzione, cultura, diritti e cittadinanza.

Vi sono poi Regioni che presentano ampi scarti tra Pil pro capite e Quars: una Regione - si legge nel Rapporto - può anche avere un Pil pro capite molto alto, senza che questo significhi una qualità della vita e dello sviluppo molto alta per i suoi abitanti. Anche quest'anno le Regioni in cui questo scarto è particolarmente evidente sono Lazio e Lombardia.

La classifica. 1) Trentino Alto Adige, 2) Emilia Romagna, 3) Umbria, 4) Valle d'Aosta, 5) Toscana, 6) Friuli Venezia Giulia, 7) Veneto, 8) Marche, 9) Lombardia, 10) Piemonte, 11) Liguria, 12) Lazio, 13) Abruzzo, 14) Molise, 15) Sardegna, 16) Basilicata, 17) Puglia, 18) Calabria, 19) Sicilia, 20) Campania.













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