pioggia di critiche

«Qualcuno deve pagare» Fi va alla Corte dei conti

TRENTO. Dentro e fuori dal consiglio provinciale, sul caso Not è una pioggia di critiche all’indirizzo della giunta. A far partire il fuoco di fila è Forza Italia con Giacomo Bezzi, che annuncia un...



TRENTO. Dentro e fuori dal consiglio provinciale, sul caso Not è una pioggia di critiche all’indirizzo della giunta. A far partire il fuoco di fila è Forza Italia con Giacomo Bezzi, che annuncia un esposto alla Corte dei Conti: «Qualcuno deve pagare i danni, non è possibile che non ci sia un’assunzione di responsabilità. Questo ritornello che è sempre colpa degli altri non funziona. Ci vuole più attenzione a rispettare le regole degli appalti». E durante il question time, rivolto al presidente Ugo Rossi, aggiunge: «Vedremo se qualche dirigente ha ricevuto dei bonus per l’ottima elaborazione delle gare. Qui ci sono stati dirigenti superficiali». Dall’opposizione va all’attacco anche Rodolfo Borga (Civica Trentina) che bolla come «inadeguate» le dichiarazioni di Rossi: «Anziché chiedere scusa ai trentini per quanto accaduto, ha pensato bene di attribuire le responsabilità a giudici e norme. Nessuna responsabilità, dunque, la colpa è sempre di qualcun altro. Dei giudici, delle leggi, del destino cinico e baro». «La giunta quando ha deciso la composizione della commissione di gara sapeva che esisteva una giurisprudenza contrastante e ciononostante ha deciso di assumersi il rischio dell’annullamento. Una responsabilità politica enorme, che si accompagna a responsabilità amministrative di non minore gravità, di cui ora nessuno si vuole assumere il peso».

Preoccupato ma non sorpreso il segretario della Uil Walter Alotti: «Lo stop viene da errori fatti dall’amministrazione provinciale e rischia di far lievitare i costi e i tempi di di realizzazione dell’opera. Non possiamo non chiedere conto delle salatissime prebende liquidate al consulente responsabile del progetto Giuseppe Camoretto, che ha messo in piedi il progetto ed in particolare si occupava proprio del bando di gara». Elio Bonfanti, che scrisse per Rifondazione Comunista il documento di denuncia delle irregolarità dell’appalto, esprime soddisfazione: «Sono stati confermati tutti i rilievi che muovevamo. La decisione del Consiglio di Stato va pensata e vissuta come una occasione irripetibile per cambiare strada, l’appalto va rifatto con diverse modalità e garantendo la trasparenza».(ch.be.)













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