Provincia-governo, rush finale per la trattativa finanziaria

Rossi e Kompatscher convocati d’urgenza ieri a Roma, oggi giornata decisiva per l’accordo Daldoss ai sindaci: «Il piano di miglioramento potrebbe non bastare, tutto dipenderà dall’intesa»



TRENTO. A dare la notizia ai sindaci, convocati per parlare della riforma istituzionale, ieri è stato l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss: «Il presidente Rossi vi porta il suo saluto ma non può essere qui perché è stato convocato d’urgenza a Roma per un incontro con il governo sulla trattativa finanziaria».

La convocazione era attesa, e così Ugo Rossi e Arno Kompatscher hanno preso il primo volo disponibile e ieri pomeriggio sono volati nella capitale, pronti per il rush finale di un confronto che va avanti da mesi. Ieri sera è servita per alcuni incontri preparatori, oggi i due governatori torneranno a sedersi al tavolo con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio e il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa.

E tutti, dopo le dichiarazioni ottimistiche della scorsa settimana, si attendono che quella di oggi possa davvero essere la giornata decisiva per arrivare alla firma del nuovo accordo tra lo Stato e le Province di Trento e Bolzano, dopo il patto di Milano che nel 2009 Lorenzo Dellai siglò con l’allora ministro leghista Roberto Calderoli (governo Berlusconi).

La nuova intesa finanziaria potrebbe chiudersi su una cifra tra 900 milioni e 1 miliardo di euro all’anno di concorso del Trentino e dell’Alto Adige al risanamento dei conti dello Stato, 450 milioni a testa che andranno ad aggiungersi ai 568 milioni sanciti dall’accordo di Milano. La richiesta alla Provincia per il 2014 è di 1,4 miliardi, il 30% del bilancio di Piazza Dante. Sulla trattativa pesa la volontà dello Stato di tenersi la possibilità di aumentare unilateralmente del 10% la quota concordata con Trento e Bolzano in caso di situazioni eccezionali.

Un altro punto-chiave dell’accordo riguarda la possibilità per la Provincia di allentare il patto di stabilità, aprendo così la strada all’utilizzo di una parte di quel miliardo di risorse accantonate da qui al 2017. Il governo punta a che la nuova intesa entri in vigore dal 2018, mentre Trento e Bolzano vorrebbero farla valere già dal 2015. E Kompatscher ha detto esplicitamente che per dare il via libera chiederà la firma del governo di Vienna.

Che l’esito dell’accordo finanziario con Roma sia decisivo per i prossimi bilanci della Provincia lo ha confermato ieri, semmai ce ne fosse bisogno, l’assessore Carlo Daldoss. Che nel tentativo di convincere i recalcitranti sindaci della necessità della riforma istituzionale, e dunque di fusioni dei Comuni e gestioni associate, ha utilizzato anche la motivazione economica: «Rendere più efficiente la macchina amministrativa è ineludibile. Bisognerà vedere come si chiuderà l’accordo con Roma ma forse sarà necessario implementare lo stesso piano di miglioramento della Provincia».

(ch.be.)

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