SANITà

Pronto soccorso, tempi d’attesa on-line

Il servizio dell’azienda sanitaria rivolto ai pazienti (troppi) non gravi: «Controllate la coda prima di andare all’ospedale»


di Andrea Selva


TRENTO. Un occhio al tabellone per verificare la lista d’attesa prima di andare al pronto soccorso. Ora si può fare, via internet, dove l’azienda sanitaria ha deciso di pubblicare in tempo reale la situazione di tutti gli 11 reparti di pronto soccorso sul territorio provinciale. Un servizio rivolto a quei pazienti (sempre troppi, secondo l’azienda sanitaria) che non stanno poi così male e che dovrebbero rivolgersi ai medici di base o ai medici di guardia. Nella speranza che vengano utilizzati di più i servizi sul territorio rispetto al pronto soccorso del capoluogo che da solo risponde a quasi la metà delle richieste di aiuto. Chi ha bisogno di aiuto urgente non perda naturalmente tempo a consultare le liste d’attesa ma chiami invece il 118, i cui operatori saranno in grado di fornire tutte le indicazioni necessarie e a individuare la risposta migliore.

Quello partito a Trento è un servizio che in realtà è già attivo da tempo in molte altre realtà sanitarie italiane ed è particolarmente utile in realtà metropolitane (pensiamo a Roma) dove nella stessa città ci sono numerosi reparti di pronto soccorso a cui rivolgersi. In Trentino potrebbe comunque rivelarsi utile per tutti i pazienti che si trovano fra Trento e Rovereto, oppure in aree equidistanti tra due reparti.

Il servizio è stato inaugurato il 18 agosto scorso e solo dopo alcuni mesi di esperienza l’azienda potrà valutare i risultati nel maggiore utilizzo di tutte le strutture.

Intanto dai dati emerge un aumento degli accessi al pronto soccorso, nonostante gli appelli (ripetuti) dell’azienda sanitaria a usare i servizi sanitari sul territorio in tutte le situazioni in cui non c’è una reale urgenza. Niente da fare: da gennaio ad agosto 2015 sono stati 151.423 gli accessi ai reparti di pronto soccorso trentini rispetto ai 149.962 dello stesso periodo del 2014. Con un aumento quindi dell’1% circa, ma comunque in contro tendenza rispetto alle aspettative dell’azienda sanitaria. Tanto che il primario Claudio Ramponi - come riportiamo nell’intervista qui sotto - ribadisce la richiesta di aumentare il ticket di accesso (nei casi previsti) che attualmente non costituiscono un deterrente all’utilizzo del servizio anche in casi non urgenti. Il ticket di accesso è di 25 euro per i codici bianchi, ma c’è anche un ticket di 50 euro per le prestazioni diagnostiche nel caso di codice bianco (in aggiunta ai 25 euro) e verde.

Dai dati dell’azienda emerge inoltre come Trento e Rovereto sopportano il 60 per cento degli accessi, mentre gli ospedali del territorio servono per il restante 40 per cento, in cui rientrano anche i numerosi turisti che in inverno e in estate affollano le valli trentine.













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